Smart Cops
Per proteggere e servire
(Cd, La Tempesta Dischi)
punk
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Incidere per La Tempesta Dischi al momento in Italia è sinonimo di qualità: non per niente annovera tra le sue schiere nomi come Teatro degli Orrori, Le Luci della Centrale Elettrica e Massimo Volume, alcune delle realtà più interessanti del panorama musicale italiano. Un box ideale che contiene i generi più diversi, nel quale trovano posto anche gli Smart Cops, quattro ragazzi di Venezia che hanno consacrato gli ultimi dieci anni della loro vita a suonare punk in tutto il mondo.
Forti dell’esperienza maturata non solo in Italia, ma soprattutto in America e in Europa, la band pubblica Per proteggere e servire, album influenzato dalla tradizione del migliore punk new yorkese ‘77 (Dead Boys, Ramones), dal garage anni ’60 e dallo spirito del beat italiano di quella stessa epoca (I Ribelli, i New Dada).
Tale influenza è palese anche nei testi, punto forte dell’opera degli Smart Cops. Nel titolo stesso sta il fil rouge dell’intero lavoro: proteggere e servire dovrebbe essere il compito della polizia, ultimamente messa spesso in discussione proprio da chi dovrebbe sentirsi protetto e servito. Quella stessa polizia che viene qui parodiata, non scimmiottata, ma piuttosto messa a nudo nelle sue debolezze e manie. Insomma, c’è quell’alone di denuncia sociale tanto caro al punk, che vuole semplicemente far sentire la propria voce e mettere gli altri in condizioni di trarre le proprie conclusioni.
Al primo ascolto queste undici tracce suonano semplicemente come un bell’album punk, niente di nuovo o particolare. Ma il bello sta proprio qui: nella volontà di non fare niente di speciale e di farlo comunque. Un ascolto dopo l’altro, l’album rivela le sue peculiarità, quei tratti distintivi talvolta garage, altre hardcore, altre ancora rock, che lo rendono un’opera variegata e omogenea al tempo stesso, condita di sagace ironia.
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