Sibode DJ: recensione di Non Lo So

Simone odia Sidobe, ma questo prende il sopravvento e sforna un album dove le canzoni sono un inno non alla sensualità, ma alla sessualità. Un 'artista da tenere d'occhio

Sibode DJ

Non lo So

(Brutture moderne)

pop

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Sibode DJ recensioneÈ uscito il nuovo e terzo album, di Simone Marzocchi, meglio conosciuto come Sibode DJ dal titolo Non lo so.

Il lavoro è stato anticipato dal singolo Meno Male (che meno bene) che già da alcuni giorni spopola sui vari social corredato da un video davvero esilarante e l’artista ha già anticipato che presto seguirà un altro video per lanciare il secondo singolo dal titolo Suko.

Per chi non lo conoscesse, vi basta sapere che ci troviamo di fronte a uno dei pochi musicisti che si può definire in una sola parola: artista. In diverse sue interviste ha dichiarato che Sidobe DJ è  un artista immaginario che abita nel corpo di Simone Marzocchi e che la convivenza non è stato per niente, pacifica.

Troppe differenze.

Si può tranquillamente ammettere che Simone odia Sidobe e viceversa. Il primo è un tipo serioso che talvolta si atteggia da figo facendo l’attore, il compositore e il musicista, mentre il secondo è un accentratore convinto di essere un personaggio dall’estrema sensualità e sessualità. L’”incontro” tra i due generano due album che riscontrano la curiosità degli addetti ai lavori, ma con questo nuovo album, Sidobe DJ decide di prendere il sopravvento su Simone, decide di lavorare ad un album in completa solitudine cantando e suonando tastiera, chitarra, tromba e loop station in totale solitudine nel silenzio di casa sua.

Sidobe ha una missione da compiere, quella di comporre e proporre canzoni pop mescolando elementi che richiamano alla dance anni ottanta e alla psichedelia anni settanta, il tutto condito con un pizzico di follia (scusate il paragone) alla Frank Zappa e Freak Antoni. Le canzoni di questo nuovo lavoro puntano a non prendersi troppo sul serio parlando di animali della giungla, di ablutofobia, di sperma, insomma tutti argomenti che portano l’artista a definire la propria musica come sessuale perché anche nel sesso c’è una grande dichiarazione d’amore.

Dodici brani che distruggono brano dopo brano qualunque tipo di certezza sia  a livello di testi sia di musica. Mentre ascolti, ti aspetti qualcosa che poi viene smentito un minuto dopo come nel caso di Meno Male (che meno bene), Non mi lavo più, Liquido Seminale Calera.

Laddove Sidobe DJ da il meglio è comunque nei concerti, perché i suoi non sono solo semplici esibizioni per presentare le nuove canzoni, sono esperienze catartiche e mistiche dove l’autore mette in mostra la propria sessualità.

Quando poi le luci si spengono Sidobe si addormenta e si risveglia in Simone, tutto riparte, anche la loro difficile convivenza, ma forse è proprio da questa che dobbiamo partire per aspettare altri nuovi brani che come questi spiazzeranno l’ascoltatore medio.

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Michele Larotonda
Michele Larotonda

Michele Larotonda nasce a Potenza nel 1977, ma vive e lavora a Milano.
Scopre la sua passione per la scrittura durante i dieci anni trascorsi a suonare in una band in cui ricopre il ruolo di cantante e autore dei testi. Decisivo poi l’incontro con l’associazione culturale Magnolia Italia, grazie alla quale frequenta corsi di scrittura creativa e si avvicina al cinema scrivendo e realizzando cortometraggi che hanno avuto visibilità in alcune rassegne specializzate.
Scrive sulla rivista letteraria Inkroci, occupandosi di recensioni musicali, e sul blog letterario Sul Romanzo, dove recensisce libri. Ha pubblicato i libri “Sai Cosa Voglio Dire?” e “Il fascino discreto della Basilicata”.
“Il Sognoscuro” è il suo primo romanzo.

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