Samuel: recensione di La Cena del Tempo

Dall’amore per la cucina, la musica e la sperimentazione in tutte le sue sfaccettature nasce l’electro-pastiche di Samuel Romano.

Samuel

La Cena del Tempo

(Stellare)

electro-pastiche, elettronica, opera lirica

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Ormai tutti conoscono Samuel Romano come voce e leader dei Subsonica, band che dagli anni ’90 calca i palcoscenici di tutta Italia riuscendo a mettere d’accordo più di una generazione. In molti conoscono Samuel e la sua carriera solista, che nel 2017 lo ha portato anche al Festival di Sanremo. Altri ancora lo ricordano come giudice di X-Factor. Ma forse non tutti sono consapevoli della profonda poliedricità di questo artista, aperto a esperienze e contaminazioni di ogni tipo. Beh, per quelli che ancora non lo sapessero è lui stesso a gettare luce su un altro aspetto della sua carriera pubblicando La Cena del Tempo, una fiaba elettronica.

Nel 2022 a Samuel venne proposto di realizzare un percorso musicale per accompagnare un evento alla Reggia di Venaria Reale organizzata da Buonissima e con la partecipazione degli chef Alain Ducasse e Davide Oldani. Il focus era raccontare il suono di oggi, ma mantenendo allo stesso tempo un legame con la musica di Vivaldi. Un’impresa davvero ardua, non solo per la differenza in termini di tempo, ma anche di genere. Una sfida che l’artista torinese ha accettato di buon grado, anche grazie al legame con la città di Venezia. Ed è proprio in quelle stesse strade che le conversazioni notturne con il Prete Rosso hanno dato vita a questo album, nel quale ha scelto di rivisitare sei delle arie meno famose del compositore veneziano.

Lavorando sugli spartiti originali (per altro conservati nella Biblioteca Nazionale di Torino), ha creato un’opera sonora tra musica elettronica e barocca, portando la composizione di Vivaldi dentro le trame dei synth e assecondandone le pulsazioni con drum machine che spaziano dalla breakbeat alla techno, fino a derive jungle. Il risultato finale è un electro-pastiche con il quale si ricollega ai tipici ‘pastiche’ di epoca vivaldiana.

La Cena del Tempo esce per Stellare, collettivo di producer, factory di produzione sonora ed etichetta discografica di Ale Bavo, FiloQ e Raffaele Rebaudengo, che fonda la sperimentazione elettronica con quella legata alle sonorità classiche e acustiche, sviluppando una ricerca sonora che possa partire dallo spazio fisico, da un tema emotivo, sociale, ecc. per costruire nuove geografie uditive.

All’uscita del disco si accompagna anche un podcast, curato dall’autrice e regista Laura Venturini, in cui Samuel fa da cantastorie e nel quale compare (come nei brani dell’album) il soprano Claudia Graziadei. Insieme agli attori ci raccontano la cena organizzata dal Tempo, alla quale ad accoglierci è Attimo, suo fedele servitore. Qui incontriamo gli invitati e ci immergiamo nelle loro storie, fino a cogliere la vera morale della storia: il Tempo aveva voluto fare ai suoi invitati una gentilezza, regalando loro una cena sospesa, impossibile, straordinaria… senza tempo.

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