River Into Lake
The Crossing
indi-rock, indie-wave
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Come ormai da consuetudine, gli EP sembrano essere il formato preferito degli artisti moderni. Non fanno eccezione a quanto suesposto i belgi River Into Lake, che sul finire del 2020, hanno dato alla luce The Crossing, un lavoro decisamente interessante in cui ci sono profondi riferimenti al rock inglese degli anni Ottanta.
Va detto, per onore di cronaca, che queste quattro canzoni sono rimaste fuori dal loro LP Let The Beast Out del 2019. La musica, pur essendo suonata soprattutto in chiave moderna, trova nei capisaldi di quegli anni i suoi riferimenti più evidenti, a partire dal cantato che sembra essere di chiara ispirazione britannica.
I suoni degli strumenti sono freddi come quelli dei Joy Division e le tastiere, pur mai invadenti, hanno un ruolo fondamentale per definire il sound dei River Into Lake che – per dovere di cronaca – sono il nuovo progetto di Boris Gronemberger, ex Girls in Hawaii.
Pare quasi di immergersi in quelle atmosfere glaciali britanniche e il gioco non è uscito assolutamente male.
I brani si fanno ascoltare, sono piacevoli e sono conditi da melodie di tutto rispetto (Impatience). In Bounced sembra di ascoltare il Beck di Sea Changes, dal momento che le melodie, molto malinconiche e sognanti, si incastonano alla perfezione con l’uso sapiente dell’elettronica.
La titletrack chiude i battenti e lo fa in modo ineccepibile, visto che anche in questo caso nulla è lasciato al caso. Gli ingredienti per fare bene, dunque, ci sono tutti.
I River Into Lake sono una bella realtà, magari nostalgica, ma tutto sommato interessante, dal momento che risultano abili a scrivere belle canzoni che non avrebbero sfigurato in passato, così come nel presente. Da seguire con attenzione.
Facebook: https://www.facebook.com/riverintolake/
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