Riccardo Prencipe: Corde Oblique. The Stones of Naples

Suoni soavi dominati da pianoforte, arpe e violini. Un viaggio spirituale nel tempo e nello spazio, parlandoci in italiano, talvolta in inglese conservando un’aria che sa di medioevo, di tempi andati, di paesi sconosciuti

Riccardo Prencipe

Corde Oblique. The Stones of Naples

(Cd, Prikosnovenie)

folk

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cordeobliqueImpegnato. Il quinto lavoro di Riccardo Prencipe è denso, di suoni, di misticismo e di arte. Sarà che  il titolo è tratto dall’omonimo di Caroline Bruzelius, storica dell’arte dedita allo studio dell’architettura medievale a Napoli ma è proprio così. L’atmosfera di The Stones of Naples naviga nello spazio e nel tempo, attraverso castelli misteriosi, ramblas spagnole,  parlandoci in italiano, talvolta in inglese conservando un’aria che sa di medioevo, di tempi andati, di paesi sconosciuti.

La voce angelica e sofferta della cantante, i violini e il pianoforte sono protagonisti incontrastati dell’album accompagnati da arpe e chitarre ma è l’Arte che si respira come osservando un quadro la vera protagonista indiscussa. Ed è in uno dei testi che Prencipe lo rivela. E’ Nostalgica  avanguardia che forse potrebbe dichiararsi il manifesto dell’album, perchè “l’arte esprime una nuova bellezza” ed è questo in effetti questo uno dei motivi che stimola Prencipe a sperimentare e mescolare, musica, arte, storia in un unico ensamble.

Spiccano inoltre canzoni come Venti di Sale, che riporta alla tradizione dell’Italia del Sud e La città dagli occhi neri che sembra una tela dipinta dalla voce della cantante.

The Stones of Naples è un album che sa di colonna sonora, che richiede impegno nell’ascolto per poterlo assaporare fino in fondo. Nonostante la sua bellezza è forse dedicato a una cerchia di ristretta di amatori.

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