Rob Zombie: Venomous Rat Regeneration Vendor

Il multi talentuoso Rob Zombie ci regala un nuovo album: Venomous Rat Regeneration Vendor. Lo zombie del rock continua a viaggiare con la sua carovana di freaks, con il solo scopo di divertirci. Il circo è in città… correte a nascondervi!

Rob Zombie

Venomous Rat Regeneration Vendor

(CD, Roadrunner records)

hard rock, alternative rock, industrial

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Rob Zombie è un artista che si pone tra l’hard rock più sporco e la musica elettronica.

A un musicista che è riuscito a costruire un così personale paradigma non si può chiedere di uscire dalla strada da lui stesso tracciata (troppa grazia a Sant’Antonio!), ma almeno di continuare a coinvolgerci.

E questo il signor Cummings riesce a farlo anche nel suo 5° album da solista, intitolato Venomous Rat Regeneration Vendor.

Contando che quasi contemporaneamente ha fatto uscire il film Le Streghe Di Salem, di cui ha curato anche le musiche, c’è da chiedersi se si tratti realmente di un essere in parte non umano.

O più semplicemente siamo di fronte al classico animale mitologico americano, formato per metà da ispirazione e per metà dal senso degli affari: il fantomatico artista di successo.

Scorrendo le 12 tracce (tra cui la cover di We’re An American Band dei Grand Funk Railroad) , si trova una continua alternanza e fusione dei due stili prima citati, con esempi di hard rock sporco e orecchiabile molto riusciti (Teenage Nosferatu Pussy) e altri totalmente elettronici e alienanti, sempre di grande effetto, come Rock And Roll In A Black Hole.

Anche il video estratto da Dead City Radio And The New Gods Of Supertown è estremamente spassoso (come potrebbe essere il contrario, con un artista che si diletta tanto di musica quanto di cinema?).

Segnaliamo che agli ultimi Revolver Golden Gods Awards, da poco conclusisi, John 5 è stato votato come migliore chitarrista. Personalmente, se non l’avessi sentito fuori dalle performance del gruppo, l’avrei creduta una scelta poco azzeccata.

I testi di Rob Zombie ricordano (molti) scrittori americani, che riescono a crea credibili allucinazioni a colori saturi (tra tutti, J.R. Lansdale).

La sua musica mi fa venire in mente quel tipo di persone che abusano di Red Bull e cannabis, continuamente altalenanti tra gli estremi e incapaci di trovare un po’ di pace. Finché si diverte, buon pro gli faccia.

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Dafne Perticarini
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