The WOWS: War on Wall Street

The WOWS, ovvero, indie rock con sfumature noise, tempestato di sonorità post-punk e new wave. ar on Wall Street è davvero un gran debutto!

The WOWS

War on Wall Street

(Autoproduzione)

indie rock, noise

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The WOWS War on Wall StreetThe WOWS si presentano nella scena indipendente firmando un notevole tour di concerti nella penisola, aprendo ad artisti quali Motel Connection, Bonaparte e Bloody Beetroots.

Finiscono per prendere il volo per Londra dove ad aspettarli c’è il produttore Giorgio Pona, con il quale percorrono una dieci giorni di introspettiva sessione di registrazione, da cui nasce l’esordio War on Wall Street.

Clicco play e la prima cosa che salta all’occhio fin dalla prima traccia è l’intensa oscurità dei suoni di chitarra, fedele nell’espressione all’incedere di ritmiche robuste e pressanti di batteria e basso.
La voce? Malinconia pura, a tratti nera come la pece, ossessiva e dove non te lo aspetti… spiazzante nel graffiare come il più turbante degli scremo (vedi Model Soldier e Nice Day).
Da sottolineare la prova eccellente di Paolo Bertaiola.

Ci troviamo dunque di fronte ad un indie rock con sfumature noise, tempestato di sonorità post-punk e new wave (più per attitudine), ma non manca nemmeno della psichedelia folk come nella nona e conclusiva Walls che è la conferma definitiva di un ottimo lavoro, dove i The WOWS riescono perfettamente nell’intento di mettere in evidenza una forte personalità espressiva mantenendo fede al proprio stile in ogni brano, dal più intenso e potente, al più lento e disarmante.

Album essenziale, tra i migliori che ho sentito negli ultimi mesi.
Da comprare! (su Bandcamp il CD costa 9 euro)

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Gianni Manariti
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