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Onceweresixty: recensione di Loco Sunset Boulevard/Ghetto Blast Noise Machine

Un doppio EP marca il ritorno del trio Onceweresixty e del loro strano psych-folk-pop.

Onceweresixty

Loco Sunset Boulevard/Ghetto Blast Noise Machine

(Cd, Uglydog Records)

rock, lo-fi, alternative

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Dopo una release targata 2021 e intitolata The Flood, un concept album sulla consapevolezza dell’insignificanza del genere umano nei confronti delle forze della natura e su una società votata all’autodistruzione, i Onceweresixty pubblicano ora questo doppio EP di otto tracce registrato in una villa della campagna veneziana, luogo di rigenerazione urbana attraverso le arti.

In Loco Sunset Boulevard/Ghetto Blast Noise Machine il sogno indie degli inizi del millennio comincia a esplorare nuove vie, lasciando spazio a suoni più freddi, ma che sono sempre e comunque lo specchio dei tempi. L’attenzione è rivolta principalmente a quello che avviene intorno a noi: sebbene la rabbia e l’ignoranza sembrino aver preso il sopravvento, creando lo scenario post-apocalittico in cui si muove questo disco, in realtà non viene mai del tutto sbattuta la porta in faccia alla speranza.

Il sound del trio vicentino (sì, perché sono italiani) spazia dal pop-rock di matrice alternative, al lo-fi con la voce volutamente lasciata un po’ indietro rispetto agli altri strumenti, alla psichedelia, con influenze più o meno contemporanee.

Un mix decisamente poco confortevole, che non prende mai la direzione prevista, ma destinato a ritagliarsi il posto che gli spetta sul mercato internazionale.

 

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Simona Fusetta
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