Lush Rimbaud
The Sound Of The Vanishing Era
(Cd, From Scratch Records)
post-punk, psych, kraut, hardcore
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I Lush Rimbaud, dalle Marche con furore. In trentacinque minuti The Sound Of The Vanishing Era scarica una botta adrenalinica di generi e idee che va ben al di là del filone nu-rave, a cui troppo spesso vengono accostati.
Ispirati liricamente all’anarchico Errico Malatesta, ritmicamente ipnotici ed ossessivi, sono influenzati tanto dal post-punk che da derive kraute, non fuggendo da tentazioni hardcore.
Essenziali, lucidi, aggressivi, proviamo ad azzardare nomi di band d’oltre oceano per darvi meglio delle coordinate sonore: Battles, Jesus Lizard, Oneida. Le chitarre dei Lush Rimbaud cercano di farsi largo a suon di distorsori tra synth e ritmi che reclamano – e spesso ottengono – il primo piano.
Un disco perfettamente a fuoco, che non sembra italiano (è un complimento) e neppure troppo derivativo da suoni e tessiture anglo-americane.
I Lush Romabud, peccato perderserli.
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