Lilith and The Sinnersaints: A Kind of Blues

A quattro anni di distanza dal disco precedente, la band Lilith and The Sinnersaints pubblica un nuovo lavoro A Kind of Blues, una ricca sequenza di sonorità e stili, dal blues al punk, dalle atmosfere acustiche alla canzone d’autore

Lilith and The Sinnersaints

A Kind of Blues

(Cd, Alpha South Records)

pop, rock, blues

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LILITH-AND-THE-SINNERSAINTSCome i griots africani o i bluesmen del primo ‘900Lilith and The Sinnersaints si sentono “come testimoni viventi di un’epoca da far conoscere alle nuove generazioni”.

A quattro anni dal precedente lavoro, A Kind of Blues si presenta con 11 brani e la collaborazione di vari artisti come Luca Giovanardi dei Julie’s Haircut, Ferruccio Quercetti dei Cut, Pier Adduce dei Guignol, Paolo Apollo Negri del Link Quartet e Nicola Faimali della Band di Dente.

A Kind of Blues abbraccia una varietà di stili con sonorità blues, punk, atmosfere tipiche della canzone d’autore e contiene una serie di covers come La notte di Adamo con un chiaro richiamo alla tradizione, Love in vain di Robert Johnson dal gusto deep blues e Lazy dei Nuns dalle atmosfere punk.

Baron Samedi è un brano del 1981 che Lilith cantò con i Not Moving e qui lo ritroviamo in un’originale rilettura completamente stravolta. Ghetto, brano riproposto in chiave acustica, è un sincero omaggio agli Statuto.

La nascita di Lilith (Rita Oberti) risale al 1981 quando esordisce sul palco con i Not Moving, una delle band più significative del rock’n’roll italiano degli anni ’80. Numerosi i concerti in Italia ed Europa, passaggi radiofonici e televisivi. Nel 1988, dopo la scissione con i Not Moving, intraprende la carriera da solista. Nella nuova band Lilith and The Sinnersaints riscopriamo la voce cupa di Lilith in brani pieni di riferimenti letterari, cinematografici, pittorici con accenni alla sua terra, all’Europa e all’America degli anni ’20. Alla band piace spaziare, prendere e reinterpretare vecchi brani dai quali emerge un’impronta del tutto bizzarra ed eclettica.

La stessa Lilith, in un’intervista afferma che “Ogni disco è un’avventura, nata con il pretesto nebbioso che servirà a suonare più facilmente in giro: da lì ci si prova, si tira fuori, si lustra, si taglia e si mescola cervello e cuore, dove la musica è un mezzo”, uno strumento volto a raggiungere coloro che come lei amano il blues, la canzone d’autore anni ’60, il garage-punk e tutta quella musica rivolta al passato.

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Sonia Mengoni
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