Ladytron: Best Of 00-10

La band di Liverpool tira fuori dal cilindro il suo primo Best Of, in onore ai primi dieci anni di una carriera costellata da un ottimo successo di pubblico e critica

Ladytron

Best Of 00-10

(Cd, Nettwerk)

synth-pop

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best_of_ladytron_00-10Questo disco è una raccolta, un Best Of. Inutile inzupparsi nel pantano alla ricerca di una qualche scintilla di genialità o di un clamoroso failure; inutile intromettersi nella mente dell’artista, notarne il processo di maturazione o d’involuzione; inutile far paragoni con qualcos’altro, accostare il nome del nuovo disco ai top o ai flop dell’anno domini. Eh già, è un Best Of.

“I Best Of sono mere operazioni commerciali”. Sbagliato. C’è una sottile linea rossa che divide un Greatest Hits da un Best Of. Il Greatest Hits si basa prevalentemente sul risvolto commerciale ottenuto dai singoli, mentre il Best Of è una sorta di Curriculum Vitae dell’artista, in cui evidenzia le tappe più significative (a suo avviso) della propria carriera. Qual è quindi la differenza? La differenza è sicuramente che un Best Of sarà certamente più “sincero” nei riguardi dell’artista piuttosto che un Greatest Hits.

E, permettetemi di dire, signore e signori provenienti dalle zone più svariate d’Italia, che questo Best Of 00-10 dei (o delle?) Ladytron è veramente ben fatto. Ci sono tutti i pezzi migliori della band (a partitre dall’immensa Destroy Everything You Touch, brano dance pop con una sottile e spaccacuore vena malinconica, passando anche per Seventeen ed International Dateline), più l’inedita Ace of Hz e la coraggiosa reinterpretazione di Little Black Angel, capolavoro degli apocalittici neofolkiani Death In June.

Va però detto che è presente una pecca semi-macroscopica all’interno di questo Best Of, giacchè i britannici sparano tutte le loro cartucce migliori all’inizio, a discapito di una comunque buona parte centrale che difficilmente resterà nei cuori dei profani della band. Ma alla resa dei conti queste sono inezie: il Best Of è ben fatto, godibilissimo, contiene tutti brani che deve contenere e in più ci sono due belle inedite (una originale e una cover). Va bene così.


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Stefano Ribeca
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Giovane bello ed intelligente.

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