Ill Niño: Epidemia

Sesto album per Ill Niño: Epidemia avanza con passo un po' incerto sul filo sottile che unisce rabbia e melodia

Ill Niño

Epidemia

(Cd, AFM Records)

metal


Ill Niño- EpidemiaLa rabbia di Epidemia non si chiude in se stessa, il suo impatto aggressivo non diventa monolitico, ma vibra e soffre all’unisono con ciò che gli è intorno. Nonostante delle soluzioni non sempre particolarmente originali,  Ill Niño emana un’energia palpabile, a tratti furiosa, attraversa l’album, ben tesa anche e soprattutto nei momenti più dolenti e lenti.

Il nu-metal pesante e serrato si scioglie spesso nei ritornelli melodici, a volte dolci, sfumati da influssi latin metal dosati con parsimonia, un insieme di elementi che ha costituito e fondato il marchio di fabbrica della band e che in Epidemia i nostri non lesinano, con risultati però discontinui.

The Depression apre l’album immergendo un chorus dolce e triste in un ‘brodo’ furioso di batteria e chitarre. Sugli strascichi delle scariche violente di Only The Unloved si innesta la pioggia acida di La Epidemia, che usa un growl folle e non accenna a spezzare la tensione neanche per un istante. A tenerla altrettanto alta ci pensa poi Eva, incalzante e violento, ma anche stratificato. In Demi-God e Death Wants More le diverse anime della band si avvitano insieme in modo non sempre convincente fino in fondo. Time Won’t Save You, ma soprattutto Forgive Me Father insistono su passaggi più melodici e sfumati, e la tensione che teneva su la prima parte dell’album va un po’ a sfilacciarsi per lasciare poi spazio nella conclusione a influssi più decisamente latini con Invisible People.

Insomma, un album appassionato ma che zoppica un po’, con belle atmosfere e suoni spesso veramente molto belli e curati ma che in alcuni tratti faticano un po’ a ingranare e a rendere unico l’insieme.

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Miranda Saccaro
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