Blessed Child Opera
Love songs / Complications
(Seahorse Recordings)
indie, alt-folk
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Sull’onda di esperienze musicali di tutto rispetto in Italia e all’estero (la più famosa di sicuro quella con gli Ulan Bator), nei primi anni 2000 Paolo Messere dà il via alla sua carriera solista con il nome di Blessed Child Opera. Il suo intento? Quello di lanciare in patria la propria fonte d’ispirazione, la canzone d’autore d’oltreoceano. Obiettivo ancora una volta centrato con questo nono album in studio, un doppio sull’amore nelle sue molteplici sfaccettature.
Love songs / Complications si preannuncia come un progetto ambizioso: 23 canzoni su uno dei temi più sviscerati della storia, e non solo di quella della musica. Per altro, 23 pezzi con una durata media superiore ai 3 minuti. L’impresa apparentemente ardua però si rivela più semplice e piacevole del previsto, grazie al movimento e al mix di generi che Messere ha regalato a ogni singolo istante della propria release.
A discapito dei titoli, Love songs è tra i due il lavoro più dark. L’amore, quel sentimento senza il quale non possiamo vivere, viene raccontato nel modo più crudo e reale, accompagnato da sonorità alternative folk e gothic, momenti psichedelici e altri più aggressivi in cui emerge il suono delle chitarre.
In Complications, spazio alla fase due del rapporto amoroso, quello in cui vengono alla luce i problemi, le incomprensioni e le difficoltà. E per assurdo, le tracce si fanno più aperte, meno scure, con qualche venatura lo-fi. Come se questa condizione fosse quella capace di darci maggiore linfa vitale.
L’esperienza e la maturità di Messere gli hanno permesso di dare alle stampe un disco complicato, contorto, oscuro, incalzante, minimale. E chi più ne ha, più ne metta. I tanti aggettivi che affollano la mente ascoltando Love songs / Complications aprono all’ascoltatore un ventaglio di possibilità da vagliare in momenti del giorno e della vita diversi, come quelli che ne hanno ispirato la stesura e successiva realizzazione.
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