Billy Hart: All Our Reasons

Romanticismo, notti metropolitane, tribalismi ed echi hard bop: All Our Reasons è un caleidoscopio di quello che è stato, quello che è e quello che sarà il jazz

Billy Hart

All Our Reasons

(Cd, ECM2012)

contemporary jazz, free jazz

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Billy Hart- All Our ReasonsBilly Hart non solo è uno della vecchia guardia del jazz, ma ha suonato praticamente con tutti i più grandi di questo sempre sorprendente genere musicale, da Otis Redding a Wayne Shorter, da Miles Davis a Herbie Hancock, giusto per fare qualche nome a caso.

Coadiuvato dal sassofonista Mark Turner, dal bassista Ben Street e da Ethan Iverson al piano, In All Our Reasons Hart e soci rispettano in pieno lo spirito ECM, che i detrattori descrivono come decisamente algido, mentre gli estimatori, come chi vi scrive, definiscono semplicemente come riflessivo. Gli audiofili, razza a parte (e di cui, ancora una volta, fa parte chi vi scrive) apprezzano la ECM tout court per l’eccezionale qualità sonora delle sue incisioni

Billy Hart lascia ampio spazio ai suoi collaboratori, ma non si dimentica mai di essere in primo luogo un solista e di stretta scuola afroamericana, punteggiando All Our Reasons di rullate, controtempi e preziosimi di vario genere.

All Our Reasons è un disco di free jazz e di pura improvvisazione, prendere o lasciare; oltre alle pelli di Hart, è la visione ultra-moderna del jazz di Mark Turner a farla da padrone, col piano di Iverson e il basso di Street che devono dare di gomito per trovare un posto al sole, comunque riuscendoci.

Romanticismo, notti metropolitane, tribalismi ed echi hard bop: All Our Reasons è un caleidoscopio di quello che è stato, quello che è e quello che sarà il jazz (o almeno buona parte di esso).

 

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Massimo Garofalo
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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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