Æsthetic Will: la recensione di What Do You Say?

What Do You Say? è il nuovo EP degli Æsthetic Will. Tra pulsioni post-punk e trasognato shoegaze il combo milanese manifesta la propria volontà estetica.

Æsthetic Will

What Do You Say?

post-punk, new wave, shoegaze

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Cosa rende davvero interessante una giovane band? Alla domanda che sempre più spesso mi pongo rispondo sempre allo stesso modo; l’originalità, possibilmente unita alla sperimentazione e alla voglia di creare un suono personale seppur inevitabilmente legato ad ascolti pregressi.

I milanesi Æsthetic Will riescono perfettamente nell’intento, in What Do You Say?, il secondo EP dopo Don’t Say Anything del 2021, è infatti racchiusa una straripante urgenza creativa oltre ad una spiccata tendenza alle contaminazioni, si entra così in un cerchio concentrico di suggestioni estetiche che vanno di pari passo con quelle più intime e profonde.

Alex Fasolo (chitarra, sintetizzatore, effetti, cori), BlackWing (voce, testi), David “Dott. Shimmer” Rosenfeld (basso, basso a sei corde, cori) e Kev (batteria, percussioni, pads) partono da una visione del qui ed ora, perché è solo nel qui ed ora che si può vivere compiutamente, per buttarsi anima e corpo nella ricerca sonora e testuale, la solida base post-punk/new wave tinta di shoegaze sposa magistralmente i testi che parlano di contraddizioni umane e desideri proibiti.

Il nostro sound, dichiara la band, è come “provare a bere dal fondo delle cascate del Niagara”, frase che di primo acchito potrebbe sembrare un ossimoro ma in realtà ne è l’esatto contrario, esiste infatti qualcosa di più irrefrenabile di una cascata? E come si può raggiungerne la fonte per dissetarsi? Provate a pensarci, il succo del discorso è racchiuso in una sola parola, volontà, come unica via per raggiungere l’obiettivo.
Si percepisce uno spasmodico desiderio di libertà nella travolgente Gate 7, traccia d’apertura impreziosita da policromi riverberi à la Soviet Soviet e da una voce che incanta soprattutto nei momenti di spoken word, stesso dicasi per la prepotente punk attitude del singolo Affection.

 

I battiti ancora accelerati di Manifesto, brano complesso incentrato su una serie infinita di cambi di tempo e ambientazione con tanto di chiusura intima e suggestiva, si placano con la carezzevole Saturn Collides capace di avvolgere come una coperta calda in una rigida giornata invernale mentre fuori la vita scorre malgrado noi, il senso di malinconia inquieta legata forse ad una condizione di volontaria solitudine, vibra sulle corde di una magnifica chitarra curiana.

Ma i brividi veri devono ancora arrivare, il primo, forte, lungo tutta la schiena me lo regala Scent of Light, una super ballad dalle aperture shoegaze governata da sensuali trame di basso unito al lavoro superbo di chitarra e batteria che sostengono le perfette linee vocali di BlackWing, poi la coinvolgente ed impetuosa Jealousy, la cui lunghissima dissolvenza in uscita profuma di un to be continued prossimo e promettente.

Gli Æsthetic Will hanno il grande pregio di risultare spiazzanti, quando pensi di aver capito dove andranno a parare ti ritrovi a camminare nella direzione diametralmente opposta, i cambi improvvisi, le svisate inattese, i diversi mood adottati nelle sei tracce incluse fanno di What Do You Say? un disco ben strutturato e molto, molto intrigante.

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