3chevedonoilrE: Nella Baracca Di Latta

C'è bisogno di una certa dose d'irriverenza e coraggio per dichiarare pubblicamente che "il re è nudo": è così che il debut album di 3chevedonoilrE colpisce nel segno

3chevedonoilrE

Nella Baracca Di Latta

(Cd, Autoproduzione)

pop-rock, indie

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3chevedonoilreChi è che non conosce “I vestiti nuovi dell’Imperatore”? La celeberrima fiaba di Andersen è un presupposto necessario per dare delucidazioni riguardo l’emblematico nome di questa band romana che è 3chevedonoilrE, i cui componenti (bisogna precisarlo) sono in verità quattro: Andrea Martella alla batteria, Carlo Fadini Hyper alla chitarra, MrFalda al basso e Zappis, voce del gruppo.

Il loro debut album Nella Baracca di Latta non è però il primo ed inconsapevole approdo alla scena musicale dei quattro musicisti, che hanno invece subito una lunga metamorfosi avviatasi già nel 2003: e così la prima uscita discografica ufficiale è più verosimilmente il raccolto fruttuoso di quanto è stato seminato nei precedenti sette anni, un agognato e definitivo “ingresso in società”, preceduto dalla partecipazione a numerosi festival e concorsi.

Questa baracca di latta, nella sua consistenza materiale o nel suo senso metaforico, finisce per rivelarsi una zona franca, un luogo ideale e protetto dal quale sferrare sottili attacchi e critiche ad un certo stato di cose, paradossale, surreale eppure estremamente attuale. Si tratta di attacchi che si muovono con la carica di tipici ritmi pop-rock, senza dimenticare una leggera e allo stesso tempo scoppiettante manciata di reggae-ska. Da non sottovalutare è inoltre l’assonanza con la tradizione cantautorale italiana, un esempio della quale è implicito nella cover de L’illogica allegria di Gaber e Luporini.

La vera dissacrazione però fa perno sui testi, dove si lascia spesso spazio a grandi dosi di sana ironia e, perché no, anche di stimolante ambiguità. Magari questi quattro sono veramente pervasi da quello spirito spregiudicato ed onesto che contraddistingue il bambino della fiaba: ed ecco allora che il gesto ingenuo e semplice di gridare tra la folla che “il re è nudo” non può che essere innocente e inappuntabile… semplicemente perchè vero.

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Delia Bevilacqua
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