Perry Blake
Death of a Society Girl
(Moochin’ About Records)
downtempo, chamber pop
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A cinque anni di distanza dall’ultimo, acclamato, Songs of Praise, Perry Blake, l’ultimo dei cantautori come lo descrive qualcuno, torna alla ribalta con Death of a Society Girl, il nuovo album uscito su etichetta Moochin’ About Records.
Il cantautore irlandese, famoso soprattutto in Francia grazie anche alla collaborazione con la grande Françoise Hardy, che lo volle tra gli autori del pluridecorato Tant de Belles Choses, esordisce nel 1998 con un full-lenght omonimo al quale seguono una serie di lavori molto ben accolti dalla critica, un disco dal vivo registrato con tanto di orchestra al Cirque Royal Bruxelles, le colonne sonore di Presque Rien e Trois Petites Filles e perfino un libro per bambini dal titolo Gatos em Lissadell.
Oltre ad aver partecipato alle tournée europee di Carla Bruni e dell’Orchestra Nazionale Jazz francese, nei suoi 26 anni di carriera ha collaborato con i nomi più illustri della musica internazionale, tra i tanti Emilie Simon, Toby Pitman (Paul McCartney, George Michael, David Arnold, Clint Mansell, Shirley Bassey), Steve Jansen (Japan, Rain Tree Crow), Glenn Garrett (Dead Can Dance, Brendan Perry), Neil Conti (David Bowie, Prefab Sprout), Rik Carter (The Mission, All About Eve).
Scritto e coprodotto con il collaboratore di lunga data Graham Murphy (già al lavoro con Clannad, Sharon Shannon e Marie Brennan) e impreziosito dall’artwork originale dell’artista siriana Helen Abbas, Death of a Society Girl è per certi versi un disco spiazzante, le liriche al limite del surreale, la dilatazione armonica del downtempo, la produzione aggraziata, la strumentazione ricca, il suono caldo e pieno, la soave malinconia di fondo e la voce di Blake, intima e carezzevole, ci trasportano in un mondo fuori dal mondo, lontano anni luce dal caos insopportabile che governa i nostri giorni.
Le nove tracce incluse, più la bonus track, Let’s Fall in Love versione remix, si susseguono in un treno di emozioni morbide, vellutate, carezzevoli, fino quasi a farci perdere il senso reale dello spazio e del tempo, nove ballad avvolgenti, nostalgiche e romanticamente noir, sorrette da ritmi alternati tra downtempo e trip-hop fino a lambire i confini del dub.
Un ascolto distratto potrebbe produrre la falsa impressione di ascoltare la stessa canzone in loop, ma in un secondo momento si riescono invece a percepire i dettagli, le differenze, l’intensità e gli spasmi che ciascuna racchiude al proprio interno, una tra tutte la title track con il featuring di Paul McGann, attore britannico celebre per i suoi ruoli in Doctor Who della BBC, Alien 3 e Queen of the Damned, capace di provocare forti emozioni grazie ad uno spoken word da manuale.
In assoluta antitesi con lo scorrere frenetico delle nostre vite, lontanissimo dallo sguardo distratto rivolto alle storie degli altri, Death of a Society Girl, fraseggia e affascina con uno stile ricercato e onirico che stimola il sogno, ad occhi aperti o chiusi, a voi la scelta.
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