Miglio: recensione di Manifesti e Immaginari Sensibili

L’album di debutto di Miglio - Manifesti e Immaginari Sensibili - è il manifesto di una generazione connessa e al contempo sola, che vive di contrasti e ossimori.

Miglio

Manifesti e Immaginari Sensibili

(Matilde Dischi)

elettronica, canzone d’autore, indie

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Miglio- recensione-Manifesti e Immaginari SensibiliMiglio, al secolo Alessia Zappamiglio, pubblica il suo debut album, Manifesti e Immaginari Sensibili. Un’opera personale che nasce dalla necessità di provare a esprimere il proprio mondo interiore, per ricordare qualcosa o qualcuno. I 6 brani che la compongono, di cui 3 già pubblicati nel 2021, sono un concentrato di cantautorato postmoderno che risente delle influenze dei grandi classici, ma che viene reinterpretato al giorno d’oggi.

Manifesti e Immaginari Sensibili è un titolo che ben rappresenta le canzoni del disco, perché sono immagini di posti visti, di cose vissute, di persone incontrate. Il lavoro viscerale a cui si è dedicata Miglio insieme al suo produttore Marco Bertoni è stato volto proprio a far emergere emozioni vere, che risultassero oneste e immediate.

Come immediata è la sua scrittura, cruda e diretta, che descrive per immagini storie di vita in città e in provincia. Non luoghi dove andare a pensare, posti ancora da visitare, amori che non hanno limiti di genere.

Il suo cantautorato postmoderno poggia in realtà su suoni vintage, su un’elettronica di matrice new wave, dall’attitudine punk che talvolta sfiora tinte pop, senza mai toccarlo del tutto. Un universo che esprime ascolti vari che si tramutano in un linguaggio personale e ben definito.

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