Le Strade: Recensione ep omonimo

Sono giovani e con tanta voglia di fare. Si chiamano Le Strade e provengono da Bologna. Questi cinque ragazzi si presentano con un ep d'esordio dal titolo omonimo. Il lavoro de Le strade presenta anche dei testi che sono uno spaccato della società attuale con una critica ben precisa verso la stessa

Le Strade

s/t

(EP, Wrait Agency)

alternative rock

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Sono giovani e con tanta voglia di fare. Si chiamano Le Strade e provengono da Bologna, fucina di talenti musicali di ogni genere. Questi cinque ragazzi (Alessandro Brancati,  Davide Baldazzi, Luigi Fanini, Alessandro Soggiu e Daniele Lipparini) si presentano con un ep d’esordio dal titolo omonimo. Nel loro lavoro sono stati coadiuvati da Marco Bertoni produttore artistico di alcuni pezzi da novanta come i Subsonica ed i Motel Connection. Il lavoro de Le strade presenta anche dei testi, tutti in italiano, che sono uno spaccato della società attuale con una critica ben precisa verso la stessa.

Si inizia con In fuga verso il confine un pezzo rock con un’impronta anche al brit-rock. Aperti al moralismo si contraddistingue per un sound marcatamente più duro e sporco rispetto alla traccia precedente.

T.h.y. (tell him, you) è più cupa con una virata decisa verso il noise-rock. Interessante La mia ricerca della felicità che si inserisce nel filone del sound degli Afterhours. Il Prezzo è sempre un pezzo rock, che vede l’entrata in scena degli archi, con un certo gusto per qualche sonorità retrò.

Le Strade mettono in mostra alcune potenzialità interessanti in queste cinque tracce d’assaggio. In attesa che arrivi un CD intero auguriamo ai cinque ragazzi bolognesi di mantenere queste aspettative.

 

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Matteo Valeri
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