Intervista a Daniele Terzariol, organizzatore dell’11° Sexto’Nplugged (Sesto al Reghena – PN)

Come è possibile portare artisti di calibro internazionale a suonare nel profondo nord-est? Lo abbiamo chiesto a Daniele Terzariol, uno degli organizzatori del festival Sexto'Nplugged

A Sesto al Reghena dal 5 luglio al 9 agosto scatta l’11a edizione del Sexto’Nplugged, manifestazione musicale che da anni porta in questo piccolo borgo tra il Veneto e il Friuli artisti conosciuti nel panorama nostrano, come Carmen Consoli, Afterhours e Ludovico Einaudi per citarne alcuni, e musicisti di spessore internazionale come Blonde Redhead, The Charlatans, Belle&Sebastian.

Daniele Terzariol è tra gli organizzatori del Festival e ci conferma come un piccolo paese possa mettere in piedi un imperdibile appuntamento estivo per gli amanti della musica e della sperimentazione.

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RockShock. Mi puoi riassumere gli appuntamenti dell’edizione 2016?

Daniele Terzariol. L’edizione di quest’anno prevede una line-up di sette artisti distribuiti su cinque date. Due di queste hanno in cartellone un doppio ospite. Si comincia dal 5 luglio per andare fino al 9 agosto, alcune date sono prodotte direttamente da noi, il rischio economico è pertanto tutto nostro. Nelle altre compartecipiamo con alcune realtà dove scommettiamo assieme sull’artista. Il 5 luglio il Sexto’Nplugged lo aprirà Glen Hansard per passare poi a due artisti molto quotati, impensabile pensarli di portarli a Sesto al Reghena fino a pochi anni fa: il 16 luglio i Kings of Convenience festeggiano il quindicinale della loro carriera, portando in tour i loro album precedenti, mentre il 21 luglio ospitiamo i The Lumineers. Questa terza data è quella che avrà i maggiori proseliti e ci è utile per farci conoscere ad un pubblico differente, come nell’anno passato è successo con i Passengers. Il 22 luglio sono di scena i Ry X con Josh T. Pearson in apertura, a chiudere il 9 Agosto Daughter e Public Service Broadcasting

RS. Siete arrivati all’undicesima edizione, un bel numero per un paesino così piccolo che riesce a coinvolgere artisti di grande talento.

DT. Il Festival è in crescita esponenziale, noi ci crediamo molto e lo porteremo avanti anche nei prossimi anni, ma abbiamo necessità di restituire sempre più un’immagine forte e non ci è permesso fare passi indietro. Come Associazione Sexto non possiamo nemmeno espanderci troppo per scelta, non vogliamo uscire dal luogo in cui siamo nati né vogliamo diventare un festival come tanti altri in Italia. C’è sempre una fortissima ricerca artistica che inizia da ottobre perché vogliamo portare a Sesto al Reghena artisti di qualità, attuali e che si leghino bene alla location e alla filosofia di Sexto’Nplugged. Noi scegliamo gli artisti anche se non sono in tour nel periodo del Festival. Sono felice di dire che in certi casi ci abbiamo visto lungo, perché siamo anticipitatori di band di successo, ricordo un’esibizione fantastica nel 2012 di Apparat, che non era così conosciuto in Italia, esploso poi sia con questo progetto personale che con Moderat, o penso ancora nel 2014 ai War On Drugs che nello stesso anno sono finiti nei primi posti delle classifiche come migliore album.

RS. È difficile contattare certi artisti di livello e invitarli a queste manifestazioni?

DT. Era difficile una volta perché Sesto al Reghena è fuori dal circuito nazionale. Quando chiami degli artisti a suonare in Italia a dei Festival, nel loro immaginario si accende una spia che illumina le città di Roma, Milano, Firenze, Bologna e Torino, ma nessuno si aspetta di essere contattato da una piccolissima realtà del Nord Est come un borgo di 2000 abitanti. Includere gli artisti all’interno del festival in alcuni casi non è stato del tutto facile, ora invece si è generato un effetto domino perché gli artisti tra di loro si parlano, comunicano le loro impressioni sulla loro permanenza qui, si dicono “a Sesto sono stato benissimo, è una location incredibile”. Gli artisti suonano all’interno di un cortile abbaziale con una capacita di 1000 persone sedute e 2000 in piedi, con un’acustica che è perfetta in un contesto culturale attorno stupefacente. Il nostro Festival punta molto sul nostro capitale umano e questa cosa sta passando. Per un’artista come St. Vincent, che l’anno scorso è venuta a suonare da noi fresca di Grammy, magari non è proprio immediato l’impatto con una realtà simile, però poi li vediamo andare via sempre con il sorriso.

RS. Anche perché Sesto al Reghena è nella lista dei borghi più belli d’Italia.

DT. Se vai a vedere qualche foto della location puoi rendertene conto. È un’ottima cassa di risonanza musicale a livello naturale, non ci serve poi sparare chissà quanti decibel. Rispetto a quanto suggerisce il nome, le nostre esibizioni ormai da molti anni sono puri electric show, non è che manchino le chitarre, gli amplificatori… sono concerti completi e “diversi”. Se penso ad Anna Calvi che l’anno scorso si è accompagnata ad un’orchestra d’archi e strumenti di musica classica, la stessa cosa è stata riproposta con altri autori negli anni precedenti come Teho Teardo & Blixa Bargeld. Anche Apparat si era portato dietro della strumentazione classica per il suo show. Noi consegnamo gli spartiti all’orchestra locale settimane prima, poi gli artisti arrivano qualche giorno prima per fare le prove assieme.  Come ti dicevo prima, questo poi si traduce in un passaparola che convince altri artisti ad accettare il nostro invito.

 

PROGRAMMA SEXTO’NPLUGGED 2016 – Sesto al Reghena (PN) – Piazza Castello

Martedì 5 Luglio 2016 – GLEN HANSARD

Sabato 16 Luglio 2016 – KINGS OF CONVENIENCE

Giovedì 21 Luglio 2016 – THE LUMINEERS

Venerdì 22 Luglio 2016 – RY X e in apertura JOSH T. PEARSON

Martedì 9 Agosto 2016 – DAUGHTER e in apertura PUBLIC SERVICE BROADCASTING

Biglietti

Informazioni:
Associazione Culturale Sexto – 0434-699134 – Piazza Castello, 4 – Sesto al Reghena (PN)
www.sextonplugged.it – www.facebook.com/sexto.nplugged

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