Giulia Villari

River

(Cd, Autoproduzione)

Rock

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Forse non sarà proprio originale questo album d’esordio della cantautrice Giulia Villari, ma di sicuro è valido. Se è vero che la musica “deve arrivare” al pubblico e deve trasmettere emozioni, River, questo il titolo dell’album, lo fa.

Un rock pulito e di facile ascolto dominato da una chitarra spesso energica e dalla voce fresca e pulita di Giulia Villari che in questo album di sole sei tracce ci dà un assaggio del suo rock.

Un cantato inglese dove l’artista prova a mescolare gli stili principali e più recenti del rock al femminile degli anni Novanta miscelando il romanticismo alla Elisa con le sonorità oltre oceaniche sulla scia della Morissette, ripesca la profondità di Tori Amos e il tocco più alternative alla Courtney Love, come si sente bene in Red T-shirt.

Non male per un’esordiente anche se forse molto ha fatto l’intervento nella produzione artistica del batterista e produttore inglese Rob Ellis, già noto per la sua collaborazione storica con Pj Harvey e con altri big della musica.

In ogni caso, a prescindere da questa rinomata collaborazione, la Villari ha una base solida, il suo River scorre via molto bene e non annoia proprio per tutti gli spunti da cui si origina.

Le uniche pecche, come spesso accade, forse possono essere la scarsa originalità di genere ma del resto oggi non cadere nel già sentito non è semplice. E crearsi uno spazio in cui si uniscono varie correnti come in questo album può anzi essere vantaggioso e attirare un pubblico maggiore e differenziato, il che è solo un punto a favore.

In conclusione comunque Giulia e la sua musica, ci piacciono, molto. Non per niente la ragazza fu scoperta dai Marlene Kuntz, con cui ha collabora anche come seconda voce nel singolo Bellezza dell’album Bianco Sporco nel 2005. Ci chiediamo solo questo, perché cantare in inglese?