Fantasmi dal Futuro: recensione disco omonimo

Debut album per la band veneta Fantasmi dal Futuro, un power trio che ha contaminato il rock con l’autotune.

Fantasmi dal Futuro

s/t

(Seahorse Recordings)

indie, rock

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I Fantasmi dal Futuro sono un trio veneto nato con l’intento di dare vita a un nuovo progetto musicale, una commistione di rock nel senso più tradizionale del termine con elementi di modernità. Il risultato è il rock con l’autotune, una serie di tracce da power trio che affrontano tematiche intime e sociali.

Fantasmi dal Futuro è un album energico e tirato, che fa suo l’alternative rock degli anni ’90 strizzando al contempo l’occhio alla scena contemporanea. Una sezione ritmica potente, chitarre che di volta in volta si mettono al servizio del pezzo, diventando ariose e quasi ambient (Non torneremo mai) o piegandosi alla new wave (Tutta la vita davanti). Testi che scavano nel profondo (Sentirti meglio) e che denunciano i mali della società (Io non voglio, primo singolo estratto, ironizza sull’ansia di apparire e sul nostro narcisismo imperante) accompagnano una voce che esplode o sussurra, in bilico tra cantato e spoken word, in tutta la sua purezza o filtrata dall’autotune.

I Fantasmi dal Futuro raccontano il presente, quello da vivere per non avere rimpianti. Ci ricordano il passato, perché dovrebbe aiutarci ad affrontare meglio il presente e soprattutto il futuro. E lo fanno con la musica e le parole, con suoni distorti e sguardo disincantato.

 

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Simona Fusetta
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