Einstürzende Neubauten: recensione di Rampen (apm: alien pop music)

Dopo più di 40 anni di onorata carriera gli Einstürzende Neubauten non fanno più paura. E non lo fa nemmeno Rampen (apm: alien pop music), il loro ultimo disco. Ed è meglio così, datemi retta: il disco è un'esplosione di raffinata creatività.

Einstürzende Neubauten

Rampen (apm: alien pop music)

(Potomak)

industrial

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Dopo più di 40 anni di onorata carriera gli Einstürzende Neubauten non fanno più paura. E non lo fa nemmeno Rampen (apm: alien pop music), il loro ultimo disco. Ed è meglio così, datemi retta. Scevri ormai da dover sfondare i timpani del pubblico ad ogni costo, seppure anche stavolta non si dimenticano di usare un trapano e altre chincaglierie, stavolta usano la “rampen” del titolo come tecnica compositiva, una rampa di lancio per un razzo fatto di spunti presi dalle improvvisazioni a cui si sono lasciati andare durante il tour del 2022 e poi portate a termine / compimento in studio.

Pensato come doppio LP (anche deluxe) della durata complessiva di un’ora e un quarto (quindi il massimo contenibile in un CD), dal mio punto di vista è l’edizione digitale a 24bit che rende pienamente giustizia a questo gioiello ricco di sbalzi dinamici (a cui dubito fortemente che il vinile possa rendere giustizia), micro-suoni e punteggiature elettroniche.

Prima di procedere oltre, chiariamo subito che Rampen è l’album più raffinato della carriera degli Einstürzende Neubautened ed è pop (come annunciato nel titolo) solo e soltanto nella misura in cui gli episodi di terrorismo sonoro sono ridotti ai minimi termini. E sicuramente non è pop nel momento in cui  Planeta Umbra supera abbondantemente gli 8 minuti.

Rampen è un trionfo di creatività, costretta in soli di 3 mesi di registrazioni, contro un anno che normalmente i berlinesi si prendono per realizzare un nuovo album. Probabilmente ciò evitato troppi rimaneggiamenti da parte dei nostri, che per esempio in Pestalozzi non si preoccupano troppo di lasciare gli archi in secondo piano, lasciando che sia un profluvio di ronzii a seppellirli.

O anche lasciando che Besser Isses risulti piacevolmente ipnotica e ossessiva, con la sardonica risata di Blixa che fa capolino tra un crescendo e l’altro.

In Rampen (apm: alien pop music) tutto è più sofisticato che in passato, anche il clangore dei vari strumenti auto-costruiti. Ma soprattutto il livello di sofisticatezza più alto è a livello compositivo, a tratti anche geniale.

Insomma, Rampen (apm: alien pop music) ci restituisce gli Einstürzende Neubauten in splendida forma, maturi e accessibili (per quanto possibile) come non mai.

 

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Massimo Garofalo
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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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