dEUS: recensione concerto Roma Vintage, 5 luglio 2012

Un concerto dei dEUS è sempre una garanzia. E'un fatto. E lo è stata anche al Roma Vintage

dEUS

Roma Vintage, 5 luglio 2012

live report

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deus_recensione-concerto-roma-vintage-2012Un concerto dei dEUS è sempre una garanzia. E’un fatto. E lo è stata anche al Roma Vintage, la rassegna capitolina che inonda di musica il Parco di San Sebastiano.

Freschi freschi dell’uscita di Following the Sea, arrivato a soli otto mesi di distanza dall’album precedente, i dEUS scelgono di iniziare la serata col botto e “sparano” subito The Architect. La band è in gran forma, Barman sobrio e lucido, il light show semplice ma efficace, rimpolpato da alcune proiezioni di tanto in tanto.

Proprio da Following the Sea piazzano ben quattro pezzi in scaletta, pescando per il resto da un po’ tutta la loro produzione, vecchia e nuova.

I primi veri e propri brividi di piacere arrivano con Instant Street, dal loro album capolavoro The Ideal Crash. La sua brusca accellerazione finale diventa il pretesto per un diluvio di chitarre e per un arrangiamento furioso ed entusiasmante.

La suggestiva location della rassegna romana, però, non lascia passare un filo d’aria e il pubblico, pur gradendo, fatica un po’ a lasciarsi completamente andare, bollito dal caldo-umido asfissiante, e nonostante i dEUS siano protagonisti di un’ottima performance, il tradizionale pogo selvaggio su Suds & Soda, bellissima e indiavolata come al solito, non riesce a partire.

C’è ancora qualche minuto prima del coprifuoco della mezzanotte, imposto dalle autorità locali, e i dEUS ne approfittano per tirare fuori dal cilindro Hotellounge, melanconica e struggente. Incredibile che sia una canzone del 1994, sembra arrivi solo da ieri.

Tom Barman oltre che bravo chitarrista, cantante e frontman è anche un gran paraculo e prima di lasciare il palco ringrazia il pubblico dicendo che i fan italiani dei dEUS sono i migliori del mondo.

Setlist / tracklist / scaletta concerto dei dEUS, Roma Vintage, 5 luglio 2012:

  • The Architect
  • Constant Now
  • Sirens
  • Instant Street
  • If You Don’t Get What You Want
  • Quatre Mains
  • Hidden Wounds
  • Ghost
  • Keep You Close
  • Sister Dew
  • Little Arithmetics
  • Girls Keep Drinking
  • Sun Ra
  • Suds & Soda
  • Encore:
  • Hotellounge

 

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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