Death Mantra For Lazarus: recensione di Dmfl

Da ben 13 anni in circolazione, i Death Mantra For Lazarus con Dmfl non smettono di sperimentare e realizzano un disco che trasuda sensualità.

Death Mantra For Lazarus

Dmfl

(Believe)

post-rock

_______________

Il post rock è un filone che non morirà mai. Soprattutto in Italia, ci sono innumerevoli formazioni che si ispirano a questo genere molto particolare che ha necessità di essere ascoltato con molta attenzione per poter essere apprezzato nella maniera più consona. Non fanno eccezione neanche i Death Mantra For Lazarus, formazione abruzzese che è in giro da oltre tredici anni.

Il loro sound è molto leggero, viaggiante, a volte spiazzante, dove tutto, però, è incastonato al posto giusto. Ogni singolo brano sembra essere un affresco autunnale, con gli strumenti che trovano un’armonia d’intesa davvero di grande livello.

Basta dare un ascolto attento all’opener Church Superdelay per rendersi conto di come la band sia matura e come sembri essere in pace con sé stessa.

Per chi cerca il formato canzone all’interno del platter in questione, consigliamo di cambiare decisamente strada. Qui, invece, sono le sperimentazioni (che fortunatamente non annoiano mai) a farla da padrone.

In Memory Of Us si sfiorano le contaminazioni jazz, mentre con Laika Cold! Laika Cold tutto pare ovattato come non mai.

Questo disco, che racchiude tanta sensualità, è una benedizione soprattutto per chi è legato al post rock (integralisti o no non fa differenza), visto che tutto appare studiato nei minimi dettagli.

La musica rimane di estrema qualità, così come la capacità dei singoli musicisti che sanno davvero il fatto loro.

Se i Death Mantra For Lazarus fossero nati in Norvegia, oggi si griderebbe al miracolo. Sono fortunatamente italiani e, dunque, teniamoceli stretti.

https://www.facebook.com/deathmantraforlazarus/

Gli ultimi articoli di Francesco Brunale

Condivi sui social network:
Francesco Brunale
Francesco Brunale
Articoli: 256