Amnesia: Reverse

Reverse ha un sound decisamente elettronico, forte e deciso, in bilico tra atmosfere poetiche e freddo metallo

Amnesia

Reverse

(Cd, Percorsi obbligati, 2008)

elettronica, pop, rock

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Bello questo primo lavoro discografico degli Amnesia. Lavoro costato tre anni di lavoro e co-prodotto con Massimo Numa. Reverse è moderno, è giovane, è palpitante, ben scritto e ben prodotto.

E’ stato fatto un largo uso di elettronica in maniera intelligente e creativa. Tutto questo si fonde con strumenti più classici (come basso, batteria, chitarre), con l’armonia, e con la voce in un unico suono. Vi assicuro che non è affatto facile trovare quest’equilibrio. Equilibrio che a mio avviso viene a mancare nelle ultime tracce del disco dove sento poca scrittura/composizione e troppa effettistica. Anche la voce viene colpita da quest’ondata elettronica. Spesso ha una parvenza robotica, sembra arrivare dal futuro, e l’uso non convenzionale delle voci secondarie (non tanto secondarie) è molto interessante e contribuisce a trasportarti in questa dimensione alternativa. Il sound ha un bel respiro internazionale, e questo è un bel segnale per un paese come l’Italia dove l’impressione è che ci si stia provincializzando sempre di più. L’unica mancanza che sento riascoltando Reverse è quella di più cattiveria in alcuni punti particolarmente esplosivi.

Le canzoni durano tutte pochissimo e questo rende l’ascolto del disco molto leggero, e anzi fa venire voglia di risentirlo più volte per andare a cogliere le finezze sfuggite al primo assaggio.

Da segnalare in particolar modo i primi tre brani di Reverse: Aria meccanica, un vero pugno in faccia, Diaria molto intenso, e Cuore di gomma .
Molto carina anche la rivisitazione di Lamette.
Ma la prima parte del cd è decisamente più interessante della seconda.

So che stanno preparando il live. Li aspetto con molta curiosità.

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Andrea Allocca
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