Tristema: Dove tutto è possibile

La band salernitana Tristema propone il suo secondo album: compatto, coerente e convincente

Tristema

Dove tutto è possibile

(CD, Autoproduzione)

rock, pop

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tristema-recensioneUn disco contro le multinazionali, un disco contro lo sfruttamento politico del media marketing: Dove tutto è possibile, il secondo album dei Tristema, vuole mettere in guardia dai facili entusiasmi creati dal mondo della pubblicità, proprio come la ragazza rappresentata in copertina dallo spagnolo Felideus, che viene costretta a mangiare cibi a forma di mostro.

I quattro giovani del Cilento (che suonano insieme dal 2005) condensano in dodici tracce il loro pensiero e la loro maturità musicale: la prima title-track Dove tutto è possibile racchiude già tutti gli ingredienti del disco, con una solida base di rock e preziosi arrangiamenti elettronici; beat campionizzati in L’impercorribile, poi l’attesissima collaborazione con Daniel Gildenlöw dei Pain Of Salvation per L’assenza (Roses And Thornes).

Apprezzabile l’ottima vocalità di Nel silenzio, buona anche la seguente Maryland; La penisola che non c’è vede la partecipazione dei rapper Fuossera, creando una miscela davvero ben riuscita.

Sono i synth a farla da padrone in Vortice, le sonorità mediterranee in L’eclissi trovano spazio con la voce di Paola Salurso, la fisarmonica di Francesco Citera, Rocco Basile al basso e Marco Bruno alla batteria; l’apocalittica Constanze crea un rock quasi gothic e risulta una delle tracce più belle, Gli spazi della mente e Immagini riflesse puntano sul classico e non sbagliano.

‘istante è il brano più intimo e avvolgente, per una chiusura piena di emozioni. Sicuramente una realtà italiana davvero promettente, da tenere d’occhio: i Tristema meriterebbero molta più visibilità, hanno tutte le carte in regola per fare ancora meglio.


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