Verner: Fiori dal Limbo

Fiori dal Limbo di Verner non solo s'ascolta con piacere, ma è uno di quei dischi che si lascia scoprire poco a poco, pur risultando godibile sin da subito data la sua felice vena pop

Verner

Fiori dal Limbo

(La Pupilla Records)

rock-pop d’autore

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verner-recensione-fiori-dal-limboTorna Gianandrea Esposito, aka Verner, col nuovo Fiori dal Limbo.

Con un certo cambiamento di stile rispetto all’esordio di qualche anno fa, Verner continua a pennare la sua chitarra acustica, ma stavolta fa intrufolare timidi suoni elettronici, accellerazioni rock e quell’indie-folk che va tanto di moda.

I testi sono curatissimi, forse a volte un po’ troppo elucubrativi, ma comunque sempre interessanti.

Per tracciare le coordinate musicali che tanto piacciono ai recensori, me compreso, siamo a metà strada tra il compianto Fabrizio De Andrè e il sottovalutato Niccolò Fabi.

Basta? Direi di sì. Fiori dal Limbo non solo s’ascolta con piacere, ma è uno di quei dischi che si lascia scoprire poco a poco, pur risultando godibile sin da subito data la sua felice vena pop.

Verner ha fatto un disco di rock-pop d’autore su cui andare sul sicuro.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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