Turangalila
Cargo Cult
(Private Room Records)
post-rock, post-metal, psichedelia
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A due anni di distanza dall’esordio col 7’’ Della gioia sovrumana, impetuosa, abbagliante e sfrenata, tornano i pugliesi Turangalila col primo lavoro di lunga durata, intitolato Cargo Cult.
Ed è appunto dalle sonorità della suite datata 2019 che ripartono i pugliesi guidati da Costantino Temerario alla voce. Fin dalla prima traccia Omicidio e Fuga, si percepisce infatti un clima di post metal oscuro tendente al progressive con deviazioni orchestrali e psichedeliche.
E sempre di psichedelia si può parlare ascoltando la bellissima Don’t Mess With Me, Renato, brano che è fin troppo facile accostare ai Flaming Lips ma che mantiene comunque una buona personalità senza cadere nella “clonazione”. Il mio preferito in assoluto di questo lavoro.
Di notevole fattura anche Tone le Rec, in bilico fra sonorità sperimentali e tendenze post hardcore.
Liquidi e Spigoli riporta in un ambito psichedelico e sognante e a livello di ispirazione mi ricorda alcuni lavori di Omar Rodriguez Lopez (sia da solista che coi Mars Volta).
Con la traccia che da il nome all’album Cargo Cult seguita da Cargo Cult Coda si giunge ai 10 minuti abbondanti della conclusiva Die Anderen, suite post rock eccellente.
Questo Cargo Cult si muove fra ritmiche sghembe, violini, chitarre e divagazioni ambientali, ispirazioni post rock, post metal, psichedeliche e anche se vogliamo math rock alla Battles.
Pur muovendosi in territori già battuti da altre band famosissime e ricordando spesso certe sonorità, il merito dei Turangalila oltre che suonare e comporre molto bene (senza dimenticare i video spettacolari che accompagnano la loro produzione), è anche quello di mantenere una propria identità che gli auguro permetta loro di uscire da un ambito molto di nicchia. Davvero bravi!
https://www.facebook.com/turangalilaband
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