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Stefania Rosati: recensione di L’essenza

L'Essenza è il nuovo lavoro di Stefania Rosati: si configura come una perla della musica d'autore italiana, un disco che supera le aspettative e che dimostra come il cantautorato italiano possa evolversi mantenendo la sua autenticità.

Stefania Rosati

L’Essenza

canzone d’autore

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In un’era dominata da streaming analytics e digital-first releases, emerge un progetto che sfida l’approccio mainstream dell’industria musicale contemporanea. Ci stiamo riferendo a L’Essenza, l’album della singer-songwriter romana Stefania Rosati, che rappresenta una svolta significativa nel panorama della musica d’autore italiana, con un sound design che merita un’analisi approfondita.

La track-list, composta da sette brani magistralmente prodotti, presenta un’architettura sonora che spazia dal songwriting classico italiano a innovative soluzioni di produzione.

Il singolo Là dove vive il senso funziona perfettamente come brano che apre le porte a un’esperienza d’ascolto che mescola sapientemente ricerca musicale e storytelling.

Stefania Rosati ha affidato il suo lavoro alle sapienti mani di Pietro Caramelli (già producer di Loredana Bertè e Fabio Concato) e all’arrangiamento curato da Clemente Ferrari (già al lavoro con Fiorella Mannoia e Max Gazzè): scelta vincente, dati i risultati raggiunti.

La squadra messa su da Stefania garantisce a L’Essenza un framework sonoro che mantiene coerenza attraverso tutte le tracce, meravigliosamente in bilico tra elementi acustici e moderne squisitezze produttive.

La Rosati ha realizzato una sorta di moderno concept album in cui il filo rosso è determinato da sette punti di contatto emotivi, ciascuno perfettamente in grado di arrivare dritto al cuore dell’ascoltatore.

“Questo progetto – racconta Stefania Rosati – vuole essere un richiamo, quasi un grido di esortazione, per provare a fuggire da questo tempo “stretto” che contrasta le nostre anime e talvolta non ci permette di esprimere facilmente i nostri sentimenti nel profondo”.

La title track L’Essenza funziona come un perfetto uncino per agganciarci nel viaggio emotivo proposto dalla Rosati, mentre la reinterpretazione di Amore che vieni, amore che vai di De André dimostra l’approccio smart della nostra al rispetto / omaggio / confronto con i padri della canzone d’autore italiana.

Vestimi di te e Alle porte del mare sono altri due esempi dello spessore del disco che abbiamo fra le mani.

L’Essenza si configura come una perla della musica d’autore italiana, un disco che supera le aspettative e che dimostra come il cantautorato italiano possa evolversi mantenendo la sua autenticità, in magnifico equilibrio tra il calore dell’analogico e i paesaggi digitali imposti dalle moderne tecniche d’ascolto.

Stefania Rosati ha classe, eleganza e contenuti tali soddisfare chiunque, dal melomane di lungo corso all’appassionato semplicemente sensibile e curioso, purché – in ogni caso – si sia disposti a concederle attenzione.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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