Skunk Anansie: recensione concerto Acoustic Live, Teatro Manzoni, Bologna, 20 marzo 2014

Gli Skunk Anansie arrivano a Bologna al Teatro Manzoni col loro tour acustico ed infiammano un pubblico mai domo. Una band che non stanca mai e che riesce ogni volta sempre più a farci perdere la testa. Un evento al quale era impossibile mancare

Skunk Anansie

Acoustic Live

Teatro Manzoni Bologna, 20 marzo 2014

live report

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Com’è il detto? Nemo propheta in patria? Ecco, appunto. Mi è sempre risultato incomprensibile capire questo scarso feeling degli inglesi con Deborah Anne Dyer, in arte Skin, ed i suoi Skunk Anansie. Forse perché sono italiano e qua, a differenza che in terra d’Albione, c’è un feeling straordinario con una delle band più grandi dagli anni ’90 ai giorni nostri.

Teatro Manzoni di Bologna sold out per una delle 4 date del tour acustico degli Skunk Anansie, partito sul finire dello scorso 2013 con molte insicurezze da parte della band; insicurezze che proprio non comprendo perché a mio parere in versione acustica certi brani sono usciti ancora più emozionanti che nella versione originale.

La scaletta del live è pressapoco quella del CD, con Brazen a riscaldare l’entusiasmo di un pubblico mai domo e di seguito una Because Of You da lacrima facile. Skin e tutta la band sono in grandissima forma ed interagiscono spesso e volentieri col pubblico.

Momenti più riflessivi con brani come ad esempio I Hope You Get To Meet Your Hero, con Skin che scende dal palco, si siede in braccio agli spettatori e ne bacia e carezza altri, si alternano a momenti più movimentati come con  I Believed In You.

Secretly è da colpo al cuore e l’acustica del Teatro Manzoni accentua ancora di più la magia del brano, così come You’ll Follow Me Down.

Con I Will Break You tutti scopriamo il grandissimo talento di Erika Footman che fronteggia “voice to voice” Skin in duello da pelle d’oca.

Con God Loves Only You e la cover di Paul Weller di You Do Something To Me (uno dei rari casi in cui la band fa cover), si giunge all’apoteosi col pubblico tutto in piedi per Weak e My Ugly Boy.

La band esce di scena e il fans club fornisce a tutti dei fogli A4 con scritto “Thank You” che accoglieranno gli Skunk Anansie al rientro sul palco. Mai scelta più azzeccata, come non ringraziare una band in perenne stato di grazia che riesce ad emozionare, coinvolgere tutto il pubblico e dimostra di divertirsi a più non posso.

Il bis è di quelli da urlo con Hedonism cantata a squarciagola da tutti, Twisted e Charlie Big Potato che chiude degnamente un live grandioso.

Il pubblico però non ci sta, ne vuole ancora e la percezione è anche che la band vorrebbe non andarsene più da quel palco. Con tutto il pubblico ormai accalcato sotto al palco la band offre una versione pazzesca di I Can Dream che strappa applausi e urla in un clima di euforia generale. Mark piazza un bambino preso dal pubblico alla batteria che strappa grida di approvazione. Forse un futuro talento?

La band esce e ci si appresta ad uscire dal teatro ma poi le luci restano spente e la band torna fuori e regala un’inattesa Squander da far commuovere anche la persona più fredda al mondo.

Il live si chiude, la band esce di scena e la voglia di rivederli è già tantissima. La gente si avvia verso le uscite e si accalca in via de’ Monari, in una notte con un clima mite, alle porte della primavera. Molti si fermano in chiacchiere, altri si fermano a rimirare le vie di una meravigliosa città come la nostra Bologna. Non smettiamo di sorridere, siamo tutti felici e ci dirigiamo all’auto consapevoli di aver assistito ad un evento unico e che la musica ci salverà sempre dalle nostre inquietudini.

Grazie Skin, Ace, Mark, Cass, Len & Erika.

 

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Fabio Busi
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