Zeus: Say Us

Impossibile perdersi questo Say Us, degli Zeus. Dopo Arcade Fire e Broken Social Scene, ecco la conferma di un anno d'oro per la scena canadese

Zeus

Say Us

(Cd, Goodfellas)

indie rock

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zeus-say-usIn bilico fra Animals, Strokes e Arcade Fire, arriva l’album di debutto dei canadesi Zeus. Dopo l’esordio con l’EP Sounds Like Zeus, la band capitanata da Rob Drake, arriva in questo dicembre 2010 con un prodotto molto piacevole.

Già dalle prime note di How Does It Feel? si percepiscono influenze dei conterranei Arcade Fire; influenze che però solo parzialmente intingono il sound dei Zeus, più mirato verso attitudini pop alla Belle And Sebastian.

In Fever Of The Time lampanti sono invece i riferimenti a bands come Mamas And Papas o Beach Boys.

Kindergarten è la sintesi perfetta di questo lavoro: 3 minuti scarsi con un cantato che ricorda molto quello di Julian Casablancas e la voglia immediata che viene è quella di cantare e lanciarsi in un interminabile handclapping.

Sullo stesso filone pure la successiva The Renegade, che lascia spazio al minuto della pseudo-ballata blues Greater Times On The Wayside .

Atmosfere più classiche per The River By The Garden, che strizza l’occhio a certe produzioni più folk.

You Gotta’Teller parte carica con organo hammond e cantato alla Animals/Kinks. E’ il momento più rock dell’album che apre per il momento più pop dell’album: una I Know zuccherosa che richiama nuovamente Casablancas.

I brani di questo Say Us filano via lisci come l’olio, lasciando una vena di serenità che, oggigiorno, non fa mai male. E un sorriso sulle labbra è proprio ciò che appare ascoltando il primo singolo estratto Marching Through Your Head e la suadente The Sound Of You.

Chiudono i due brani più lunghi dell’intero album: Heavy On Me caratterizzato da un intro dreampop che sfocia in una cavalcata art-rock e At The Risk Of Repeating molto in stile  Badly Drawn Boy “ultima maniera”.

Una piacevole sorpresa sul finire del 2010; un anno che proprio dal Canada ha visto arrivare tante piacevoli produzioni, Arcade Fire e Broken Social Scene su tutti. Questi Zeus potranno lasciare il segno, soprattutto se cercheranno in futuro di trovare una maggiore identità. Le premesse però sono più che buone.

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Fabio Busi
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