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This Will Destroy You: Tunnel Blanket

Alle volte per non somigliare agli altri si fanno scelte che portano a non somigliare a nessuno. Neanche a noi stessi. I nuovi This Will Destroy You, hanno deciso di cercare nuovi spazi

This Will Destroy You

Tunnel Blanket

(CD, Monotreme)

post rock

[starreview tpl=16]
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This Will Destroy You- Tunnel BlanketI dischi vanno ascoltati molte volte. Mai lasciarsi ingannare dal primissimo ascolto, sia esso positivo o negativo. Tunnel Blanket dei This Will Destroy You, di primo acchito è pura noia. Non vedi l’ora di passare al brano successivo. Lo dichiarano loro stessi: non c’è niente di accattivante, non c’è niente di classicamente rock, motivi e melodie, solo frasi sonore e suoni. Non perché se ne siano dimenticati, ma per scelta, per non essere associati ad altri, per non somigliare a nessuno. Noiosi. Forse se fossero associati a delle immagini sarebbero più tollerabili.

Il primo brano Little Smoke, dura oltre 12 minuti ed è l’unico ad avere la porzione centrale del brano con ritmi decisi e pesanti, per chiudere con una serie di brevi frasi e suoni. Con Glass Realms entriamo nell’etereo, come se potessimo stazionare per qualche minuto nello spazio compreso tra la realtà ed il televisore, mentre l’antenna non raccoglie bene il segnale.

Relativamente piacevole il crescendo di Communal Blood anche se l’apertura tanto attesa non arriva, e si prosegue con Reprise, anche in questo caso una lunghissima sequenza  di suoni, che potrebbero benissimo essere il tappeto sonoro per canzoni dei Cure fine anni ’80, inizio ’90, ai quali aggiungere ritmi, canti e melodie.

Bisogna arrivare a Killed the Lord, Left For The New World per ritrovare almeno un minimo di struttura. Il brano è affascinante, una specie di The Sheltering Sky dei King Crimson. Per il resto il disco continua sugli stessi schemi, per me noiosi. Ma sono sicuro che c’è qualcuno là fuori che si esalterà e che la troverà come la musica più esaltanta che abbia mai ascoltato, e mi dirà che non l’ho capita. Ed è giusto così. Poi un giorno mi capiterà di vedere un documentario in televisone sull’ultima tribù dell’Amazzonia e riconoscere uno di questi brani. E lo apprezzerò molto di più.

Il disco l’ho ascoltato molte volte, volevo veramente capire se ci potevo trovare qualcosa di interessante. Niente. Siamo lontanissimi dalle Giovani Montagne.


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