Suite Solaire: Rideremo

Se pensavate che il pop-rock italiano fosse morto è giunta l'ora di ricredervi. I Suite Solaire alimentano la fiamma con Rideremo, il loro esordio sulla lunga distanza, sospeso tra influenze d'oltremanica e tradizione italica.

Suite Solaire

Rideremo

(Autoproduzione)

pop-rock


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Suite Solaire_RideremoQuesto è un disco sulla fuga, in tutte le sue declinazioni: la fuga alla ricerca di lavoro, la fuga verso l’isolamento, il sognare ad occhi aperti, la ricerca di un futuro migliore, la fuga di chi decide di partire per un lungo viaggio, la fuga da se stessi. Gli autori sono i Suite Solaire ed il titolo del loro esordio sulla lunga distanza è un bene augurale Rideremo.

Da Novara in camper fino all’Andalusia e ritorno: ecco la scintilla che accende il loro bisogno di formare una band. Qualche anno per mettere a punto lo stile musicale, che viene tarato su un pop-rock di matrice anglosassone ma cantato in italiano, un po’ di visibilità live, poi questo disco.

Gli U2 (Cristina), gli Oasis – ok – ma anche Negramaro e Le Vibrazioni, il tutto però più semplice, fruibile, cantato, meno cervellotico, meno manieristico. Rideremo sono undici canzoni pop belle fresche ma senza quelle sfrenate ambizioni da “alta classifica o morte“. I Suite Solaire per fortuna non sono i Modà e neppure i The Kolors, eppure parlano ad un pubblico disimpegnato, ma non stupido, che cerca leggerezza e melodie da canticchiare, ma non indifferenza.

Ragazzi della porta accanto, senza ciuffi a banana in testa e senza l’ansia di dover scrivere strampalate canzoni struggenti ad ogni costo. Ascoltando i loro racconti musicati, in bilico tra Ligabue, Battisti ed i Nomadi (Johnny), dai testi costruiti bene, con lucidità e trasparenza, viene da pensare che forse la canzone italiana non è poi spacciata davvero.

Gli ultimi anni di crisi e rivoluzione del mercato musicale, hanno raso al suolo la scena pop-rock che verdeggiava nel sottobosco italiano, azzerando tutto ciò che non si è omologato a certi cliché. I Suite Solaire soffiano su una fiamma non ancora del tutto spenta e c’era proprio bisogno che qualcuno lo facesse a pieni polmoni.

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Antonio Serra
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