Paolo Saporiti: L’Ultimo Ricatto

La delicatezza folk e l'introspettiva profondità di un cantautore milanese, Paolo Saporiti, si fondono per dare vita a un album evocativo e carico di emozioni

Paolo Saporiti

L’Ultimo Ricatto

(Cd, OrangeHomeRecords)

folk


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Paolo Saporiti- L'Ultimo RicattoCi sono gruppi che dopo i primi due album pubblicati perdono tutta l’ispirazione musicale e, i più, abbandonano microfono e strumenti al chiodo per dedicarsi ad altro. Non è questo il caso di Paolo Saporiti, che con L’Ultimo Ricatto dimostra che anche un quarto album può essere un medaglia al merito nella propria discografia.

Registrato sui colli genovesi, questo disco è eccezionalmente intimistico. La chitarra e la voce dell’autore sembrano suonare solamente per chi ascolta, come se si potesse godere di un piccolo concerto privato e a porte chiuse. I dodici pezzi che compongono L’Ultimo Ricatto si succedono a passo lento, danzando e piroettando in un leggero walzer di parole sussurrate e corde pizzicate: i pochi accompagnamenti concessi si inseriscono con sobrietà e senza prevaricare quello che è il vero nucleo del progetto, ovvero il cantautorato di Saporiti, che mantiene un livello alto dall’inizio alla fine.

Se Never Look Back lascia intravedere una certa vena noise ed elettrica e Time Is Gone si concede un condimento a base di sax, tutto l’album si presenta intriso dell’influenza di Xabier Iriondo, che durante le fasi di produzione ha messo a disposizione la sua vena artistica per migliorare un prodotto già di per sé di buona fattura. In alcuni passaggi il banjo ricorda dei Mumford & Sons in versione relax, ma per il resto L’Ultimo Ricatto mostra un’impronta ben definita e personale.

La nota di merito di Paolo Saporiti è il non lasciarsi prendere la mano dal suo ruolo di songwriter e scivolare in un autoreferenzialismo stucchevole: è un piacere ascoltare queste dodici canzoni perché ognuna ha un suo percorso e non è una semplice tacca da aggiungere alla registrazione per raggiungere il numero minimo sindacale di pezzi da mettere su cd. Da Deep Down The Water a F.R.I.P.P., l’autore è carico di pensieri e melodie da condividere e lo fa per il puro piacere di farlo. L’Ultimo Ricatto avanza così in un piacevole impegno che accompagna l’ascoltatore in quaranta minuti di buona musica folk, semplice e diretta.


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