Nosound: Scintilla

Italiani trapiantati oltremanica, i Nosound puntano sul cambiamento con Scintilla. Ospitando un Andrea Chimenti in gran spolvero che presta la voce in un pezzo bellissimo, dopo dieci anni di carriera la band di Giancarlo Erra mette i punti al posto giusto

Nosound

Scintilla

(KScope)

progressive


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nosound-scintillaGiunti al quinto album, i Nosound giocano la carta della svolta. Creatura di Giancarlo Erra, che è e rappresenta Giancarlo Erra fino al midollo, la band trapiantata da tempo in terra d’Albione con questo Scintilla fa un passo in là dal rock progressivo per vedere come si sta nelle camere del post-rock e dell’ambient virati sullo shoegaze.

Meno tecnica, apparentemente è vero, ma non significa che non ce ne sia per niente; provate a sentire la batteria sotto a Last Lunch oppure la puntualità matematica delle tastiere in Little Man, capirete che la tecnica fa il suo dovere quando è applicata alla trasparenza, proprio come succedeva nelle grandi band pioniere della psichedelia e del rock progressivo a cavallo tra i ’60 ed i ’70,

Delicato e melanconico, Scintilla è giocato tutto sui contrasti di un suono sussurrato eppure potente, ampio, pieno. A sostenere e tenere a galla le dinamiche ci pensa anche il violoncello della bravissima Marianne De Chastelaine, che non perde occasione per infondere pathos ogni volta che serve.

Tra gli ospiti degni di nota c’è anche Vincent Cavanagh degli Anathema che regala la sua voce in due brani, In Celebration of Life e The Perfect Wife. Però devo ammetterlo, e forse sono di parte in questo, l’ospitata che più mi ha colpito (al cuore) è quella del sempre troppo poco celebrato Andrea Chimenti che interpreta e co-firma il primo, bellissimo, brano in italiano della storia dei Nosound: Sogno e Incendio è il brano che spicca su tutti e dieci gli episodi del disco ed è anche il primo singolo che ne accompagna la promozione.

Chimenti si lancia con la sua vocalità ammaliante in batticuori senza prezzo e spinge gli arrangiamenti su registri nervosi e tremolanti come una candela al vento. Se siete di quelli che si rifiutano di ascoltare un album dall’inizio alla fine, per partito preso o per mancanza di tempo o per superficialità, come ce ne sono tanti al giorno d’oggi, non perdetevi (per lo meno) questo pezzo, poi ne riparliamo.

Che questo disco sia ispirato da travagliate vicissitudini personali non è difficile intuirlo: c’è uno slancio sonoro e compositivo che può partire solo da una necessità, da un bisogno. La voglia di mettersi in gioco è innegabile e dopo dieci anni di carriera è assolutamente apprezzabile.

Un album catartico direbbe qualcuno, certo + che segna il punto di partenza per un nuovo corso di una band coraggiosa. I Nosound si ritrovano a scommettere sulla semplicità, sulle emozioni, sull’immediatezza della fruizione e c’è da puntare un 1 fisso sul loro futuro.

Il disco, come ormai di consueto per la band, esce anche in una versione Blu-Ray (con il disco in audio HD 5.1) arricchita da contenuti video ed anche in versione vinile 180gr masterizzata a 45 giri per garantire una maggiore qualità. Alla faccia degli ascoltatori della domenica! Ah, dimenticavo: nel vinile c’è anche il codice per il download del rip audio a 320kbps; se vi venisse voglia di ascoltarlo dalle casse del PC invece che in cuffia, vi scongiuro, non fatelo!

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Antonio Serra
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