Neyfab: Moving-Waiting Room

Il primo album in studio del cantautore genovese Neyfab parte da un'idea. L'idea di una stanza ferma e nello stesso tempo in movimento da cui guardare il mondo che scorre

Neyfab

Moving – Waiting Room

(Cd, Event Sound Promotion)

elettronica, Pop

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Neyfab- Moving-Waiting RoomC’è la malinconia, c’è il viaggio solitario, c’è un treno, c’è l’Italia, c’è l’estero.

C’è tutto questo negli undici brani del primo album di Neyfab, cantautore genovese e compositore di musica elettronica.

La malinconia e il viaggio interiore e reale sono messe in musica da Neyfab nel modo che gli si addice di più: la musica elettronica.

Moving-Waiting Room è cantato in inglese e interamente realizzato suonato e arrangiato da una sola persona, Neyfab stesso, non solo racconta pensieri e sensazioni di viaggio, ma è stato realizzato in viaggio. Sintetizzatori, sample drum machine, voce e chitarre, che compongono undici brani diversi ma tra loro armonici quasi interamente registrati in treno.

Una stanza ferma ma nello stesso tempo in movimento. Moving-Waiting Room. La possibilità di fermarsi a riflettere sulla vita, sul tempo, sull’amore, sull’incapacità di bastare, come in Bitterness, mentre il mondo scorre velocissimo.

C’è l’Italia in questo disco, sembra di vederla fuori dal finestrino del treno, con le sue verdeggianti colline che lasciano liberi i pensieri. C’è l’estero, l’Inghilterra forse, che ha ospitato per un periodo il musicista nostrano lasciando in lui influenze musicali non indifferenti che risultano ancora più evidenti scegliendo lui un genere musicale che in Italia è veramente poco sperimentato. Ci sono assonanze musicali con alcuni Rem, meno pop e più visionari e con un certo electro pop filo Depeche Mode.

Alcuni brani, come No-Hermetic, cantilenanti quasi come mantra moderni, lasciano spazio a riferimenti a culture e filosofie orientali, sicuramente più attente alla capacità di stasi e riflessione contro il logorio della frenesia quotidiana.

Apertura affidata a Lose Controle, brano nato, come ha dichiarato lo stesso autore, su un Eurostar Parigi – Londra in cui si ha il tempo per riflettere sul pericolo di perdere il controllo sulle emozioni personali per stare dietro ad un mondo che corre.

L’album nel complesso è molto piacevole, soprattutto se ascoltato in treno e con buone cuffie che permettano di isolarsi dal contorno e lasciarsi guidare dalla capacità di alienazione dei suoni elettronici e rarefatti a cui non sempre il nostro orecchio è abituato.

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