Nada: Materiale Domestico

Nada ritorna sulla scena discografica con brani del passato e inediti rimasti nella cassetto e che trovano la giusta collocazione in questo nuovo lavoro.

Nada

Materiale Domestico

(Woodworm)

canzone d’autore

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nada materiale domesticoDi solito, quando un artista dopo una serie di album decide di uscire con una raccolta, le ragioni possono essere molteplici. Ci possono essere motivi contrattuali, può essere un modo per tenere vivo l’immagine dell’artista che, a sua volta, in mancanza di inediti cerca di rispolverare vecchi brani, magari con una veste nuova, che tanto hanno contribuito al suo successo.

E poi c’è Nada con il suo Materiale Domestico.

Nada, per chi non la conoscesse o la conosce poco, ha attraversato quattro decadi spaziando dal pop al rock e alla musica d’autore e ora ritorna sul mercato discografico con un nuovo lavoro dove raccoglie i suoi migliori lavori che “fotografano” gli ultimi trentatré anni dal 1986 al 2019.

È un lavoro che si sviluppa i due cd e sin dall’inizio s’intuisce di trovarci di fronte ad un lavoro sincero, non celebrativo e dove, in alcuni casi, non sembra neanche di trovarsi delle canzoni datate che grazie a un nuovo arrangiamento assumono una nuova veste e una nuova chiave d’ascolto.

L’artista toscana con il suo riconoscibile timbro di voce cerca anche di evolvere nel modo di cantare anche per restare fedele al suo essere sempre in evoluzione e al passo con i tempi.

Le perle di tutto il lavoro sono i quattro inediti. Come una roccia è il singolo ed è talmente attuale che si fatica a credere che sia un brano di più di vent’anni fa. Stessa sorte hanno gli altri tre: Ho perso la testa, Berlino e Fuga di gas, che sono tutti brani rimasti nel cassetto in attesa di una collocazione che in quest’album trovano lo spazio che si meritano. Insomma un lavoro che non delude e si fa ascoltare con piacere.

Contemporaneamente all’album, è stato pubblicato da Atlantide Edizioni un’autobiografia dell’artista dove racconta aneddoti, ricordi e sensazioni provate a ripescare canzoni nate (parole sue nda) talvolta in cucina, altre volte in sala e persino in corridoio e per questo il titolo Materiale Domestico.

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Michele Larotonda
Michele Larotonda

Michele Larotonda nasce a Potenza nel 1977, ma vive e lavora a Milano.
Scopre la sua passione per la scrittura durante i dieci anni trascorsi a suonare in una band in cui ricopre il ruolo di cantante e autore dei testi. Decisivo poi l’incontro con l’associazione culturale Magnolia Italia, grazie alla quale frequenta corsi di scrittura creativa e si avvicina al cinema scrivendo e realizzando cortometraggi che hanno avuto visibilità in alcune rassegne specializzate.
Scrive sulla rivista letteraria Inkroci, occupandosi di recensioni musicali, e sul blog letterario Sul Romanzo, dove recensisce libri. Ha pubblicato i libri “Sai Cosa Voglio Dire?” e “Il fascino discreto della Basilicata”.
“Il Sognoscuro” è il suo primo romanzo.

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