Morbid Angel: Kingdoms Disdained

Kingdoms Disdained dei Morbid Angel è un pugno nello stomaco di quelli buoni, è uno di quegli album che gli amanti del genere non possono perdersi

Morbid Angel

Kingdoms Disdained

(Silver Lining Music)

death metal

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Morbid Angel- Kingdoms Disdained

Kingdoms Disdained è il nono album dei Morbid Angel, ed è grazie a questo EP che rivediamo l’unione tra il chitarrista e fondatore Trey Azagthoth e il bassista e cantante Steve Tucker, per creare undici pezzi che, dagli amanti del genere, saranno apprezzati senza alcun dubbio.

I Morbid Angel sono un gruppo death metal formato nel lontano 1983 in quel di Tampa e che, in questi anni hanno spopolato nel mercato metal, tanto che, secondo il Nielsen SoundScan, i Morbid Angel sono la terza band di death metal più venduta negli Stati Uniti (dopo Cannibal Corpse e Deicide).

I temi della band si sono concentrati soprattutto sul satanismo, l’occultismo e l’argomento anti-cristiano, ma da Blessed Are The Sick in avanti, i testi si sono spostati verso gli antichi dèi sumerici.

Gran parte dei testi presentano influenze che vanno dalla mitologia sumera, all’autore HP Lovecraft e al fascino dell’Impero Romano. Tuttavia, alcuni elementi anti-religiosi continuano ad essere presenti nei loro brani.

I loro album vengono rilasciati in ordine alfabetico, Trey Azagthoth disse che in origine fu un caso questo ordine alfabetico, ma che successivamente è stato fatto di proposito.

I testi di Kingdoms Disdained vengono perfettamente spiegati dal titolo dell’EP, tanto che, citando Trucker: “Il titolo dell’album dice tutto; tutti sono afflitti e nessuno può capire come risolvere il problema. Abbiamo tutte queste guerre in miniatura in quartieri, città, paesi e abbiamo persone con diverse opinioni che causano il caos[..] tutto fa sentire che il mondo abbia raggiunto un punto di totale follia e confusione”.

Una follia e una confusione studiata e applicata negli arrangiamenti complessi che arrivano dritti come un pugno nello stomaco. Infine è bene ricordare che l’album presenta in copertina un lavoro dell’illustratore irlandese Ken Coleman.

 

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Iolanda Pompilio
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