Micromouse: Animal

Animal è l'esordio dei Micromouse, una band dal sapore di passato che promette un futuro da non sottovalutare

Micromouse

Animal

rock, garage

(Autoproduzione)

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recensione-micromouse-animalSono pochi gli album di cui non puoi più fare a meno dopo averli recensiti e il debutto dei reggiani Micromouse è uno di questi. Animal in tutto il suo passatismo grunge e garage è il primo full lenght di una band agli esordi e se questo è solo l’inizio chissà cosa potrebbe accadere dopo.

Si può subito dire che la differenza di questo album la fa la voce di Michelle Cristofori, anche batterista nonché scrittrice della maggior parte dei testi tutti rigorosamente in lingua inglese.

Sonorità dure, graffianti che si stagliano in sottofondo ad una voce tutt’altro che piatta tecnicamente, piena di coloriture e da un timbro che potrebbe nascere dal blues per abbracciare il rock più psichedelico.

L’idea infatti è quella, il contorno musicale suggerisce sulle prime un garage rock marchiato dal cantautorato femminile, che ha decisamente una marcia in più, ma in alcuni brani si avverte anche un sapore più folk psichedelico alla Jefferson Airplane o alla Joy Division, come ad esempio nella canzone Trees, che fa viaggiare l’ascoltatore attraverso pure allucinazioni.

Non manca tuttavia il marchio dei sintetizzatori che riporta il disco alla modernità, presente in tutte le tracce in maniera più o meno rilevante: i suoni restano volutamente sporchi fino a incontrare sonorità che si avvicinano al post punk. Brani come Stalker e The people of new blind  invece dall’altro lato sono trattati con maggiore delicatezza per arrivare alla traccia di chiusura Pierced box che con la leggiadria della chitarra acustica dimostra quanto il gruppo sia eclettico e riesca a cavarsela anche in terreni diversi tra loro.

Unica nota negativa dell’insieme sonoro dei Micromouse è la fluidità con la lingua inglese, che dovrebbe essere più curata soprattutto tenendo conto della potenzialità internazionale della band.

Al titolo dell’album allude anche l’immagine scelta per la copertina: una foto che ritrae una donna nuda con la testa da rapace che simboleggia la dualità dell’uomo e il suo legame profondo con il mondo animale. Ed Animal potrebbe essere definito proprio un disco animalesco, in senso molto buono.

 

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