Macelleria Mobile Di Mezzanotte: Hard Boiled Night Club

Quando jazz e noir danno vita ad un incubo avvolto nella nebbia. Un suono ambientato per le vie della dolce vita romana e nei night club più fumosi, tra criminali, paparazzi e negroni

Macelleria Mobile Di Mezzanotte

Hard Boiled Night Club

(Cd, Old Europa Cafe)

jazz, death crooner swing, noir, industrial

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MMM-HardBoiledHard Boiled Night Club segna il gradito ritorno sulle scene musicali per i romani Macelleria Mobile Di Mezzanotte di Adriano Vincenti, a distanza di ben 5 anni da L’ultimo Bacio, frutto della collaborazione con Profile (il progetto dietro cui si cela Simone Puorto).

Le storie che ripropongono Adriano Vincenti ed i suoi 2 “partner in crime” (Lorenzo Macinanti al synth ed Alessandro Minore al sax) sono ambientate nelle strade della dolce vita romana e si rifanno alla letteratura noir americana anni ’40, nonché alla cronaca nera. Sono storie vere, crude ma reali, raccontate tramite l’interpretazione tanto sadica quanto criminale di Adriano Vincenti. Nell’album figurano inoltre alcuni nomi di punta dell’industrial italiano come Satanismo Calibro 9 ed Alessandro Adriani (dei Newclear Waves).

Hard Boiled Night Club apre il disco con spazzole che fanno da luce alle note riverberate della tastiera: dietro la foschia si celano i misteri più loschi. White Jazz è un incubo ambientato in un tetro night club. La chitarra riverberata e il sax malinconico accompagnano il crooning di Vincenti, che racconta frammenti di ricordi avvolti tra fumi e crepitii. Nello swing de Il Killer Che E’ In Me, una voce sadica recita su un sottofondo di suoni ora soffocati ora squillanti (Non so dove sono stato, ma ora sono sporco di sangue/non vedo nulla, ma ti darò tutto il mio amore/ma tu ami solo il killer che è in me).

Echi elettronici ed archi accompagnano Strettamente Confidenziale, che ha nel testo un sunto delle storie raccontate dal gruppo romano (nella notte puoi trovarci solo nelle sale più buie/la voce di velluto tra negroni e americano/ brillantine e completi neri, visioni e labbra rosso sangue strette nella morsa dell’ultimo sax/ma cosa rimane di noi quando le luci si spengono?).

L’onirica Last Resistance si distende su tappeti elettronici ambient: è affascinante il contrasto tra atmosfera placida e voce dannata. Last Resistance non è ne un sogno né un incubo: è un unico suono di un’anima tormentata che vaga nel limbo. Il sax di In The Still Of The Night introduce il romantico doo-wop malefico. Anime senza dio e amanti solitari si riuniscono tutti in un’enorme sala, dando vita ad un ballo che durerà in eterno. Paparazzi On My Back inscena l’inseguimento dei fotografi tra le strade romane: il brano, molto suggestivo, da l’idea (in slow motion e in bianco e nero) di decine e decine di flash dei paparazzi.

Massacro A Via Veneto è il pezzo (claustrofobico) che si muove più di tutti verso direzioni industrial. La successiva Wilma Montesi Jazz Love Tragedy è un incubo psicologico: sono voci di fantasmi che si impossessano della mente di un serial killer. Lo scenario di questo criminale che  passeggia per la strada a lampioni spenti dopo un delitto è straordinario.

Il crooning disturbato di Black Hollywood Sul Tevere e la tensione ambient di Criminalmente Bella portano a Piccolo Hotel Per Sadici, traccia che chiude l’album. Il brano è la colonna sonora ideale di depravazioni, stupri, orgasmi e torture che si consumano nelle tetre stanze di uno squallido motel americano.

Hard Boiled Night Club è un disco che non può essere solo una conferma delle straordinarie capacità teatrali del gruppo. E’ piuttosto l’evoluzione del progetto che ora guarda verso lidi più suonati che rumorosi. Tra incubi lynchiani e ricordi annebbiati, l’album si muove sul filo della tensione e del mistero, in un gioco perverso e sadico come solo i Macelleria Di Mezzanotte sanno fare.


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