Dead Man Surprise: The Night Is Falling

I Dead Man Surprise collegano la spina alla presa del punk e sono pronti a sovraccaricare l'ascoltatore al punto da farlo restare quasi elettrizzato

Dead Man Surprise

The Night Is Falling

(Cd, Autoproduzione)

punk-rock

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dead-man-surpriseLa vera sorpresa di The Night Is Falling è la voglia di valicare i confini regionali di cui è permeato, con una grinta fuori dal comune. L’ impostazione punk poi, non è altro che l’ultima volontà del gruppo pisano ai suoi esordi, che appunto si chiamava Oldman Surprise. Oggi invece, i neo Dead Man Surprise sono carichi di adrenalina e pronti a mettersi in gioco, avendo già tra le mani oltre a plettri heavy anche qualche asso.

Con un nuovo nome ed una nuova vita, i Dead Man Surprise si sono lanciati riunendo nel loro primo EP (2011), i loro precedenti lavori e diversi inediti. I rift ribelli e la voce di Alessandro, che ricorda a tratti, seppur decisamente ingentilita, quella di Joey Ramone dei Ramones, fin dal primo istante rendono l’idea di cosa sarà l’intero album. L’impostazione finale filo Green Day in 21 Guns può sembrare però non congruente con le track iniziali se non ascoltata con l’attenzione giusta.

Seppur i temi trattati potrebbero apparire non affini allo stile adottato e la modulazione vocale non preme mai troppo sull’accelleratore, il quartetto di Pontedera s’impegna vivamente, e lo sforzo è da apprezzare.

Tutto inizia con i riff decisi di No Sound, che collegano la spina alla presa del punk e sono pronti a sovraccaricare l’ascoltatore al punto da farlo restare quasi elettrizzato. Si continua subito col secondo singolo, quello che da il nome alla raccolta stessa, The Night Is Falling. Interessante l’accostamento iniziale della voce, che pare provenire da altrove con la solita ma nuova voce introdotta dalla batteria, che si affaccia proprio, magicamente, alle nostre spalle. Un intervento forse studiato appositamente per far intendere la fermezza del messaggio cantato e più volte ripetuto: “Stop talking about!”.

Dopo i picchi iniziali, vi è una sorta di di pausa riflessiva che non smonta però l’operato precedente, come in Sunshine. In Sleeping Town che forse si palpa la vera essenza dell’album stesso: un mix di assoli e riff che dimostra in pieno di che pasta sono fatti i Dead Man Surprise.


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