Black Eyes 2: Shadows

I brianzoli Black Eyes 2 debuttano sulle scene del rock alternativo con il loro primo EP, dal titolo Shadows. Un lavoro di sole tre tracce che risulta come un gustoso antipasto a quello che potranno regalarci questi due ragazzi in futuro.

Black Eyes 2

Shadows

(Davide Lasala)

garage rock, indie rock

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BlackEyes2I brianzoli Black Eyes 2 debuttano sulle scene del rock alternativo con il loro primo EP,  dal titolo Shadows. 

Un lavoro di sole tre tracce che risulta come un gustoso antipasto a quello che potranno regalarci questi due ragazzi in futuro.

I Black Eyes 2, lo dice anche il nome, sono un duo che rimanda a band anch’esse composte da due elementi, come i The Kills o i The White Stripes a parti invertite. Voce e batteria per Alessandro Molteni, basso e voce per Nora Fedrigo, la coppia comasca ricrea un sound decisamente contemporaneo ed internazionale, basando le proprie tracce su ritmi cadenzati e linee di basso dinamiche.

E se i due occhi neri non avessero mai guardato nella stessa direzione? E se Alessandro e Nora non avessero lasciato i loro rispettivi gruppi per formare i Black Eyes 2? La band affronta il tema della realtà alternativa nel primo brano dell’EP, intitolato appunto What If. Se quel giorno avessi tirato dritto per la mia strada, se non avessimo mai iniziato la nostra storia, ora non saremmo qui, al capolinea del nostro amore. What If è una condizione umana imprescindibile, una domanda retorica, che non può trovare risposta in quanto la timeline delle nostre vite è una retta ben tracciata, mentre le congetture sono solo ipotetiche parallele di cui non possiamo vedere altro che le ombre, ShadowsWhat If è un brano che sa di Black Keys e Royal Blood, dove le distorsioni del basso e la vocalità di Molteni si prestano a creare atmosfere noise.

Make Me Feel è un pezzo più disteso, la voce di Nora ha quell’attitudine punk alla Joan Jett che unisce sensualità e aggressività, ma la melodia non colpisce e risulta il brano meno incisivo dei tre proposti.

Decisamente più movimentato è invece Slick Lies, dove le voci dei due musicisti lombardi si fondono in una bella amalgama. “No Bullshit” gridano all’unisono nel ritornello. Le bugie possono essere scivolose, slick, come gli pneumatici della Formula 1, perché ci basta un passo su un pavimento bagnato, per ritrovarci a slittare senza riuscire a fermarci.

Da una sola bugia, ne conseguono inevitabilmente delle altre, ma si sa che gli occhi non mentono.

 

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Chiara Profili
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