Plunk Extended: Bianco

Il terzo singolo dei Plunk Extend, dal concept album sui colori Prisma, racconta il viaggio di un uomo con una zattera sul fiume alla ricerca di una verità. Spinto da un affascinante mistero che non sa spiegarsi.

Il terzo singolo dei Plunk Extend, dal concept album sui colori Prisma, racconta il viaggio di un uomo con una zattera sul fiume alla ricerca di una verità. Spinto da un affascinante mistero che non sa spiegarsi.

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Bianco è il nuovo video dei Plunk Extend, terzo estratto dal disco Prisma, uscito a dicembre 2014. Come i precedenti episodi, il clip è stato realizzato da Michele Vairo, Claudio Roveda e Francesca Manuele e continua il percorso musico-visuale della band milanese, che ha deciso di realizzare un brano per ciascuna delle cinque tracce del suo ultimo lavoro.

“Come gli altri video estratti da ‘Prisma’ – raccontano i Plunk Extend – anche ‘Bianco’ rappresenta un percorso che in qualche modo è una fuga. In un’ambientazione fuori dal tempo, lungo le sponde di un fiume, un uomo è affascinato da un mistero che non sa spiegarsi. L’impossibile, o quanto meno l’improbabile, diventa così la spinta che lo porta a cercare una ragione, o forse uno scopo. Ancora una volta è il viaggio a rappresentare la ricerca di una verità. Cosa troverà l’uomo alla fine del suo percorso? Ciò che cercava, ciò che ha lasciato dietro di sé, o un indizio sulla vera natura della sua ricerca?”

Bianco è il nuovo singolo dopo “Rosso” e “Nero” tratto da “Prisma”, lavoro di soli cinque brani – ciascuno intitolato come un colore – che i Plunk Extend considerano come un disco a tutti gli effetti. “Prisma” è infatti un concept album dove i colori sono una metafora per raccontare storie dal carattere esistenziale, accomunate da un desiderio di fuga e di rifiuto della realtà così come è. I brani sono tutti contraddistinti da un suono art-rock multicolor che ha lo spirito dei Settanta ma si muove nel presente mescolando indie-rock, pop, psichedelia, hip hop, cantautorato, prog e molto altro.

I Plunk Extend nascono nel 2006 da una telefonata di Pidi a Dani. Errano per anni, cambiando line up, contenuti e stile, componendo, suonando e registrando, procedendo per tentativi.
Nel 2012, dopo anni di rock in inglese ed esperimenti vari, imboccano una nuova strada, iniziando a lavorare sul primo lavoro di un nuovo corso. Per chiudere il periodo e ricominciare, raccolgono le loro ultime composizioni in Marvellous Kaleidoscope Rollercoaster (2013), EP lo-fi con le prime canzoni in italiano, di un rock elettrico sporco e ironico. Subito dopo iniziano un lungo percorso di auto-definizione che li porta a registrare in totale autonomia il loro primo vero disco: PRISMA (2014).
I Plunk Extend suonano meticci e variopinti: un art-rock spesso concettuale ma sempre accessibile, leggero ma brillante, che sta da qualche parte tra una batteria imprevedibile, un basso liquido, un’iridescente chitarra acustica e un acido tappeto elettrico. Cantano di fantasie più o meno ridicole con in faccia un ghigno che è quasi un sorriso. Sono in cinque, e non sarebbero diversamente.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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