Natalie Imbruglia: Come to Life

E' una Natalie Imbruglia più matura e aperta alle contaminazioni quella che dà alle stampe il suo quarto album, pronta a far ricredere anche chi la dava per spacciata (chi vi scrive in testa). Guarda il nuovo videoclip

Natalie Imbruglia

Come to Life

(Cd, Malabar Records/Island)

pop

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Natalie Imbruglia- Come to lifeEsce a inizio ottobre in UK e a metà mese nel resto d’Europa il nuovo lavoro di Natalie Imbruglia, per l’esattezza il quarto album in studio. Come to life si preannuncia come il disco della riscossa, quello che rilancerà la cantante permettendole di rinverdire gli antichi fasti degli esordi.

I presupposti per una buona riuscita ci sono tutti, almeno sulla carta: la produzione è di Ben Hillier (vi dicono qualcosa Depeche Mode e Blur?); alcuni brani, tra cui il primo singolo Want, sono stati scritti con Chris Martin, che in quanto a popolarità non è secondo nemmeno alla moglie, e qua e là ci ha messo lo zampino pure un certo Brian Eno, che di sicuro non necessita di presentazioni. Tutti contributi questi che hanno lasciato un segno profondo.

Per chi, come me, era rimasto fermo alla Natalie Imbruglia primi tempi, sempre alla ricerca di un nuovo tormentone per agganciare (eguagliare sarebbe troppo) il successo della gettonatissima Torn, rimarrà stupito da queste dieci tracce. Siamo davanti a un lavoro maturo, pronto a farsi contaminare da echi folk e persino elettronici. Non c’è alcun dubbio che la produzione abbia giocato un ruolo essenziale nella realizzazione di questo cd, ma privare la Imbruglia della sua parte di gloria sarebbe ingiusto.

Per avere un quadro completo vi basterà ascoltare Fun con le sue sonorità folk, piuttosto che Twenty, che ci riporta ad un passato fatto di gonne a ruota e atmosfere alla Grease (non so voi, ma a me questa canzone fa pensare a Olivia Newton-John). Want, il primo singolo estratto scritto a quattro mani con Chris Martin vanta atmosfere anni ’90 e mi ha ricordato molto alcune cose dei Pet Shop Boys, oppure WYUT, che apre uno spiraglio verso un futuro più elettronico e infine Cameo, sintesi del miglior Justin Timberlake (Sexy Back), leggermente più anni ’80.

C’è persino spazio per una citazione, se vogliamo un omaggio: Lukas, proprio la canzone prodotta da Brian Eno, ricorda nella modalità del testo e un pochino anche nella melodia, la splendida Luka, indimenticata hit di fine anni ’80 ad opera di Suzanne Vega.

Non so se sarà davvero l’album del rilancio di questa cantautrice, come tanto auspicato in patria, ma di sicuro è un album che non lascerà indifferenti anche i meno amanti di facili ritornelli pop come me. Perchè senza sconvolgere i parametri classici, ha una sua bellezza e maturità che denota la voglia di scrollarsi di dosso tutte quelle scomode aspettative che il più delle volte un singolo di grande successo porta con sé.

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