Les Enfants

Una cosa risulta subito chiara: i Les Enfants hanno una gran gioia di vivere che impregna tutte e quattro le tracce dell’EP di un aroma fresco e forte

Les Enfants

s/t

(EP, ViaAudio Records)

indie rock


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les-enfantsIniziando a leggere questo articolo, molti si chiederanno chi siano, questi Les Enfants.

Beh, possiamo dire che siete cascati bene, perché state per conoscere una band di giovanissimi con tanto talento e voglia di farsi conoscere che promette davvero bene.

I Les Enfants sono quattro amici che si conoscono ai tempi della scuola e vengono uniti dalla passione comune per la musica e lo scoutismo. Partendo dal garage sotto casa trasformato in una sala prove e  passando per i live d’apertura ai concerti di Iori’s Eyes e Bud Spencer Blues Explosion, la band fa il suo esordio nello scenario discografico con questo primo EP dal titolo omonimo.

Una cosa risulta subito chiara: i Les Enfants hanno una gran gioia di vivere che impregna tutte e quattro le tracce dell’EP di un aroma fresco e forte. Le parole ricorrenti nei testi rimandano a concetti di speranza, amicizia, amore, ri-nascita.. Il richiamo alla (della) natura è impresso come un timbro e fa intuire a chi ascolta i pezzi come questo sia stato il denominatore comune e il fondamento del legame tra i membri della band.

Si inizia con Canzone nuova, quella che la stessa band definisce il proprio manifesto.  E’ una culla post rock che inizia con un semplice cantato, come se la band ci stesse davvero introducendo in quello che è il loro lavoro e ci volesse spiegare quale è il loro modus operandi. È un invito a sciogliersi di dosso l’’intorpidimento di tutti i giorni e darsi una mossa, perché intorno a noi ci sono tante cose belle che aspettano solo di essere vissute. È un grido di ribellione ad (per usare le stesse parole del testo) aprire le braccia e lasciarsi cadere.

Il climax intimistico prosegue con Io voglio bene ai miei amici e Questa crisi finirà, quest’ultimo scelto come primo singolo estratto dall’EP. I messaggi sono quelli della prima traccia (grida di speranza e riscatto), il tutto accompagnato da melodie curate che sorreggono quasi fisicamente i testi.

In chiusura troviamo Piovono cieli, forse il pezzo più intenso tra i quattro proposti. Come se fosse un chiasmo, anche questa traccia (così come la prima) inizia con un cantato che introduce la canzone e prepara l’epilogo. Il finale strumentale è delicatissimo e chiude perfettamente l’opera.

Il primo EP di questi enfants terribiles ci fa presagire delle buone qualità e una coerenza interna che speriamo di poter assaporare meglio in un futuro lavoro, fiduciosi che porteranno avanti tutto quanto di buono mostrato qui.

In bocca al lupo ragazzi.


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Andrea Bettoncelli
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