Jimmy Edgar: XXX

XXX suona come un segreto imperativamente inaccessibile: e se dietro quest'aurea di mistero, Jimmy Edgar ci lasciasse dopotutto un pò a bocca asciutta?

Jimmy Edgar

XXX

(Cd, !K7 Records)

elettronica, funk, r’n’b

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Jimmy Edgar- XXXCon questo secondo album, Jimmy Edgar gioca maliziosamente a nascondino: tenta, senza troppa convinzione, di accattivare l’audience giocando la carta della curiosità morbosa. Il titolo, non a caso, è un conciso ma molto eloquente XXX, che diviene molto più esplicito nei titoli e nelle tracce stesse, come più avanti si scopre.

Tentativo d’intrigo? Oppure, come lo stesso autore suggerisce (o meglio come ammicca), si tratta di semplice e puro “Hot, Raw, Sex”? Di certo la facciata sensuale ed invitante non manca, c’è persino il loop di una voce femminile all’inizio di ogni pezzo, il cui scopo sarebbe quello di ribadire cosa si sta ascoltando. Jimmy Edgar, insomma, è un tipo quanto ad immagine sa il fatto suo, forse proprio in virtù della duplice carriera, oltre che di artista musicale, anche di fotografo di moda.

E’ giovane, ma non è di certo un principiante e l’aria della dancefloor non gli è estranea: basterebbe tener presente il fatto che a dargli i natali sia stata la stessa Detroit che ha fatto germogliare la scena techno anni ’80. A confluire nella sua linea stilistico-musicale sono anche generi come il funk ed una dose non trascurabile di r’n’b: un’amalgama che sembra non lasciar spazio ad alcuna imperfezione, al contrario tutto è formalmente smussato, tanto da apparire vagamente artefatto.

L’orecchiabilità e il richiamo ad atmosfere accattivanti non posseggono una presa sufficiente a consentire d’oltrepassare un’immagine un po’ cliché, che finisce per mettere in secondo piano la materia prima, ad ogni modo non particolarmente idonea a far scattare la scintilla nell’orecchio di un pubblico assuefatto ad artifici come questo. Senza un apparente perché il tutto non sembra decollare: paradossalmente, la rampa di lancio si trasforma in scivolone… e purtroppo a non funzionare è proprio questo: una questione di alchimia, di sensazioni a pelle.

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