La modulazione di frequenza nostrana ha lasciato l’underground italiano in balia di se stesso o in mano ad alcune illuminate web radio. Capita così di scoprire una delle band più interessanti in circolazione via BBC6 e addirittura presentate da Iggy Pop. Ci stiamo riferendo ai bolognesi Leatherette e al loro mix di post-punk, indie jazz e alternative. Speriamo che per loro non valga il vecchio adagio nemo propheta in patria.
Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per la vostra disponibilità e anche per la vostra musica. Volete presentarvi?
Ciao a tutti, siamo i Leatherette! Grazie a te per l’interesse per la nostra musica.
La prima volta che vi ho sentito in radio è stato sulla BBC6, credo che il pezzo fosse Thin Ice (ma potrei sbagliarmi) e mi è piaciuto subito molto. Vi avevo inizialmente scambiati per gli Squid ed ero molto curioso di sentire il vostro album. Cosa avete provato a seguito dei passaggi che tuttora anche con i nuovi brani avete sulla BBC6 in particolare da un mostro sacro come Iggy Pop?
È stato incredibile sentire i nostri brani sulla BBC6 e, ovviamente, essere presentati da Iggy Pop è stato surreale. Gli piace molto Bologna e i suoi mattoni rossi a quanto pare.
Non per fare polemica, ma in Italia tranne piccole radio locali o web radio (come Radio Elettrica) non c’è spazio per la musica indipendente di un certo tipo, molto spazio viene dato al pop oppure al cantautorato indie. Cosa ne pensate? Manca forse il coraggio di scommettere su una programmazione più alternativa da parte delle radio?
Forse il coraggio, forse i mezzi. Da una parte è anche interessante essere in penombra, ti aiuta a mantenere una certa integrità artistica. Dall’altra ovviamente sarebbe bello se ci fosse più spazio per progetti meno canonici e meno funzionali al mantenimento del sistema. Ma è una faccenda parecchio complessa. Noi cerchiamo di fare il nostro, ma anche di prenderla con una certa leggerezza.
Fiesta mi era sembrato molto diretto e travolgente, credo però che Small Talk raggiunga quasi livelli di eccellenza. Un sound più maturo e ancora più contaminato, uno stile compositivo vario e intrigante. Dalla tranquillità di Fade Away al tiro di Ronaldo e The Ugliest tanto per citare i singoli già usciti. Ma anche gli altri brani dell’album sono davvero di alto livello. Volete raccontare ai nostri lettori qualcosa sul vostro processo compositivo? Come componete i brani?
Grazie mille per i complimenti. Il processo compositivo è stato molto collaborativo e molto spontaneo. Abbiamo cercato di sperimentare di più e di sentirci totalmente liberi, anche di distanziarci da Fiesta e da ogni tipo di etichetta. Tra l’altro, abbiamo registrato tutto il disco in presa diretta e arrangiato alcuni brani direttamente in studio. È stato un processo rapido, ma molto naturale e sicuramente fare tanti live insieme ci ha permesso di raggiungere una chimica che ha facilitato la comunicazione e l’interplay.
Ho come l’impressione che ascoltiate molta musica e anche di differenti generi. Questo è quello che penso, notando ispirazioni da band che seguo pure io, ma riscontro in voi una forte personalità. Siete già riconoscibili, avete una vostra impronta. Volete parlare dei vostri ascolti o di band che ultimamente vi piacciono molto?
Ascoltiamo davvero tanta musica, di generi diversi. Ci piace esplorare e perderci. Sono molti gli artisti che ci influenzano, ma non ci pensiamo troppo a dire il vero. Cerchiamo di mettere il nostro “timbro” su tutto ciò che facciamo.
Quanto c’è di Bologna nel vostro sound? Credo sia una città che dia molta ispirazione per la musica, da sempre.
Bologna ormai è casa. Sicuramente è una città molto viva e stimolante. Anche se spesso a ispirarci sono anche i vari viaggi che facciamo quando andiamo in giro a suonare. Siamo un po’ dei pirati che vanno a saccheggiare luoghi sconosciuti e poi rientrano nella propria isola con il bottino.
Il 18 novembre ci sarà il Release Party al Covo Club di Bologna, cosa devo/dobbiamo aspettarci dal vostro live?
Il Release Party sarà incredibile, fantastico! Vi potete aspettare, oltre a un live ricco di emozioni e divertenti problemi tecnici, di trovare cinque ragazzi affascinanti che vendono dei dischi bellissimi a prezzi più che ragionevoli.
Grazie ancora e rock on! Mi raccomando, seguite e supportate questi fortissimi ragazzi!!!
La recensione di Small Talk, il nuovo album dei Letherette
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