Fontaines D.C.
Skinty Fia
(Pias)
post-punk
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Spoilerato da ben 4 singoli, arriva finalmente Skinty Fia, il terzo album della band che è sulla bocca di tutti, i Fontaines D.C.
3 album in 3 anni è una roba che sono almeno 5 lustri che non si vedeva più, un modo di lavorare di altri tempi, ma che in questo caso corrisponde a una band davvero in stato di grazia. E chi voleva veder cadere i Fontaines D.C. rimarrà fortemente deluso, mentre i fan della prima e dell’ultima ora avranno di che leccarsi i baffi.
Sì, perché Skinty Fia è un discone, un lavoro robusto fatto da dieci canzoni che vedono evolvere ancora di più una band che è nata già matura e che non ha paura di rallentare il ritmo e di sporcarsi le mani con trucchetti pop messi a bella posta per far divertire il pubblico dei loro imperdibili concerti.
Skinty Fia in irlandese è un’espressione idiomatica che significa grosso modo la maledizione del cervo, o che sia maledetto il cervo, un modo che la prozia del batterista della band usava per non imprecare.
I Fontaines D.C. ormai sono di stanza a Londra e tra tour e sala di registrazione tornano sempre meno nella loro Dublino. Ma… avete presente quando siete lontani dalla vostra città e – forse per stabilire un’identità – il vostro accento e le vostre espressioni dialettali escono ancora più marcate? Probabilmente è quello che succede anche ai nostri, che neanche stavolta rinunciano al loro accento sguaiato e che per la scrittura prendono abbondantemente spunto dalla percezione stereotipata che gli inglesi hanno degli irlandesi (IRA compresa).
Tra ribaltamenti di clichet – I Love You – e analisi dei compromessi necessari per far funzionare una storia d’amore (Nabokov), il disco è decisamente più lento dei due precedenti, ma non per questo meno affascinante, o forse proprio per questo più denso, sia di contenuti e sia musicalmente.
Skinty Fia è l’inequivocabile segnale di crescita dei Fontaines D.C., già nati con la corporatura di un gigante, che suonano partendo da radici rock classiche, imbastardite di post-punk, condite di un cantato-recitato che sia va di moda e sia sta già generando decine e decine di emulatori.
I Fontaines D.C. hanno affinato una formula musicale che si ben si presta a rompere le gabbie di generi e ad esplorare altro, molto altro. Ma questo riguarda il futuro. Per il momento ci godiamo ad alto volume quello che già si candida ad essere il migliore disco dell’anno.
skinty fia
skinty fia
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