Enrico Pieranunzi: Wandering

Ascolto Wandering ed ho davvero serie difficoltà nel declinare in parole (ancora una volta) l'eccezionale talento di Enrico Pieranunzi, meglio di quanto non faccia la su musica

Enrico Pieranunzi

Wandering

(Cd, Cam Jazz)

jazz

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La qualità e la quantità di Enrico Pieranunzi. La qualità artistica presente anche in questo ultimo lavoro in studio, la quantità produttiva, ovvero la capacità di sfornare con una certa costanza notevolissime perle musicali. A riguardo, fate un giro su Rockshock, ripescate le belle parole spese per i recenti lavori in trio (con Johnson e Baron) o per la splendida rilettura della produzione pianista di Domenico Scarlatti. Roba da leccarsi i baffi.

Con questo Wandering, Pieranunzi pare avvicinarsi ad una dimensione più personale della sua musica, come un viandante che dopo un lungo cammino finalmente ritorna a casa, riabbracciando tutto ciò che è familiare. Ed allora il processo di creazione del suono, il pensiero, persino il respiro è allo stesso tempo dimensione intima (familiare appunto) ma anche nuova, figlia delle esperienze vissute, dei volti, dei luoghi che si portano dentro. Il tutto, quindi, è un’armonia di nuove suggestioni oltre che di talento consolidato.

Così con mano inconfondibile Enrico Pieranunzi disegna composizioni brevi, eleganti, capaci di trattenere, legare letterarlmente l’ascoltatore (avvezzo e non), sia attraverso una tecnica sempre impeccabile sia attraverso la capacità di produrre attimi di pura emozione (basti l’ascolto di Fermarti a guardare il giorno o Rosa sul mare).

Un disco affascinante, completo, consigliatissimo. A chiunque.

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Emmanuele Margiotta
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